Due musicisti incontrano il pubblico e diventano una performance collettiva: Fabrizio Saiu per Bergamo Brescia 2023
Come un’azione artistica diventa performance? Interdisciplinarietà, pubblico e artisti possono unirsi in un unico momento, così come due città? Bergamo e Brescia possono combinarsi in un viaggio parallelo e diventare arte, distanti ma vicine?
Vi raccontiamo di Fabrizio Saiu, docente di Progettazione degli Spazi Sonori nel corso di Nuove Tecnologie dell’Arte e già docente della Scuola di Scenografia dell’Accademia SantaGiulia che fuori-classe è musicista, performer e sperimentatore, direttore artistico, insieme a Gabriele Mitelli, dell’Associazione Culturale Lampedée e del progetto “BAO: Brescia Arts Observatory” che organizza tre festival sul territorio dedicati alla ricerca musicale e alla performance.
Incontriamo Fabrizio Saiu nella sede di via Tommaseo di Accademia SantaGiulia, in Aula 22, al termine di una lezione e prima che si defili per una serie di sopralluoghi tra Modena e Brescia. Ci accoglie proprio mentre si aggiorna in merito a questioni di lavoro con un altro docente fuori-classe, il professor Torriani, anche lui al lavoro su alcuni eventi della rassegna Bergamo Brescia 2023.
Che tipo di formazione hai alle tue spalle?
Nasco come percussionista e batterista in ambito jazz e nella musica sperimentale. Dopo aver studiato ed essermi perfezionato, ho lavorato come musicista dal 2003 al 2010 e poi ho deciso di cambiare vita! Nel 2010 ho iniziato a lavorare nell’ambito della sound art e delle performance proprio in un periodo in cui non si sapeva ancora bene come si sarebbero evolute: i festival stavano cominciando a immaginare progetti di performance, come pratiche ibride tra teatrale, coreografico e musicale, anche coinvolgendo il pubblico.
Come hai iniziato a fare performance e a che punto ti trovi ora?
Data la mia formazione, volevo unire le modalità di produzione del suono a pratiche differenti, che cambiassero di volta in volta. Quelle iniziali si basavano su una serie di azioni nello spazio: all’interno di fabbriche abbandonate producevo il suono attraverso una trasformazione violenta dello spazio, buttando giù pareti o colpendo lastre metalliche. Da lì si sono susseguite azioni artistiche dove ho cominciato a utilizzare i piatti della batteria, visto il mio background.
Da qualche anno, poi, sto lavorando sulla pratica del parkour come modalità di attraversamento dello spazio in corsa: mappo la zona della città che mi interessa e la analizzo, combinando l’aspetto ambientale e sonoro con l’azione.
L’Associazione Culturale Lampedée APS, ideatrice lo scorso anno del progetto “BAO: Brescia Arts Observatory”, organizzerà tre momenti: INDICA, una rassegna musicale incentrata sulla musica d’improvvisazione e di ricerca; Ground Music Festival, un palinsesto di eventi focalizzati sul rapporto tra suono e natura; RAAA, una riflessione tra il performativo e lo spazio pubblico.
In occasione di Bergamo Brescia 2023, è nato INDICA MAD, grazie al lavoro di rete creato da BAO, dove INDICA si fonde ad un altro progetto culturale importante per la città, Spettro, che curerà alcuni eventi del programma. Proprio in questo contesto, all’interno della rassegna di eventi di Bergamo Brescia 2023, il 23 aprile e il 21 maggio andranno in scena due momenti dal titolo “Round for two musicians”.
Svelaci qualcosa di Round For Two Musicians.
Round For Two Musicians è una performance collettiva che si sviluppa su due livelli differenti: dal vivo nei centri urbani di Brescia e Bergamo e online in un luogo di incontro virtuale, sul canale YouTube di BAO .
Al Teatro Romano di Brescia e all’Orto Botanico di Bergamo, Città Alta, due musicisti improvviseranno, in simultanea, una partitura grafico-temporale condivisa, proprio come due percorsi paralleli e a distanza. Contemporaneamente, il pubblico presente riprenderà con il proprio smartphone ciò che sta vivendo, il musicista e l’ambiente circostante, inviando in streaming un proprio personale punto di vista che creerà un mosaico di video live.
Attraverso lo streaming, in un unico ambiente simbolico e virtuale, i live dei due musicisti si incontreranno intrecciandosi al racconto visivo inviato dal pubblico, costruendo così un’unica esperienza collettiva, fruibile anche a distanza.
Oltre ad essere un artista, hai deciso di dedicarti all’insegnamento. Che tipo di approccio adotti come docente di un’Accademia di Belle Arti?
Il mio obiettivo è di far comprendere agli studenti, sia del corso di Nuove Tecnologie che di Scenografia, come oggi la progettazione di uno spazio sonoro passi anche attraverso le performance. Proprio per questo motivo, lavoriamo sulle composizioni audio destinate alla creazione di un ambiente per una mostra o per un’installazione. Affrontiamo anche i temi centrali dei soundscape studies, basati sul rapporto tra l’ascolto del suono in città e la sua elaborazione in forma artistica, e dei performance studies che intrecciano diverse modalità di fare arte e di pensare al mondo.
Con il progetto a cui stai lavorando, offri ai giovani studenti di Accademia la possibilità di misurarsi sin da subito con il contesto professionale che li attende in futuro. Quanto è importante questo aspetto per uno studente di un’accademia di belle arti?
Cerco di spiegare agli studenti che è lavorando, in particolare in questo settore, che possono capire meglio lo sviluppo delle pratiche live del suono legate alla performance. Ad oggi quattro studenti lavorano con noi e i nuovi stagisti lavorano con gli ex studenti che li supportano in una logica di peer education. Si crea così uno staff affiatato, si comprendono le dinamiche di un ambiente artistico, potendolo vedere nel concreto e toccandolo con mano.
Per Bergamo Brescia 2023, gli studenti di Scenografia realizzeranno un’installazione sulla quale un importante collettivo berlinese farà una performance tecnologica, confrontandosi già con il contesto reale. Questo fa si che abbiano la possibilità di sperimentare estetiche, modalità e linguaggi diversi.
L’insegnamento è scambio. Cosa ti danno i ragazzi?
Imparo moltissime cose proprio perché sono persone che si stanno professionalizzando, ma al contempo sono fresche ed entusiaste. Nel corso di Nuove Tecnologie, ad esempio, non si impara solo a fare video, ma si acquisiscono un sacco di competenze e lo si percepisce all’interno dei brainstorming: i ragazzi si relazionano e mettono a confronto le proprie abilità, energie e passioni.
Fabrizio Saiu, un consiglio ai tuoi studenti, stagisti e colleghi di domani?
Se individuate la vostra passione dovete perseguirla come fosse la cosa più preziosa al mondo!
Ufficio Comunicazione & Ufficio Orientamento
Accademia SantaGiulia
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