Uno sguardo diverso sul mondo grazie alla tecnologia

Pubblicato da Hdemia SantaGiulia il

Amica tecnologia e pratiche digitali. Dalla teoria alla pratica e ritorno.

Vincenzo Vinz Beschi
Vincenzo “Vinz” Beschi

Vincenzo Beschi, conosciuto nel suo settore come Vinz Beschi, nato a Brescia, classe ’58, è diplomato al Conservatorio Luca Marenzio (BS) e all’Istituto d’Arte di Guidizzolo; è inoltre esperto Avisco in comunicazione audiovisiva e arti applicate, con particolare attenzione al rapporto tra suono e immagine e al mondo dell’infanzia. Come sottolinea nel suo curriculum è

“legato al mondo dell’infanzia. […] Convinto che ricercare nell’universo visivo-sonoro momenti di libera espressione insieme a bambine bambini, ragazze e ragazzi sia un modo per fare una “non arte” fuori dagli schemi di strutture rigide e competitive”.

Lo abbiamo intervistato per esplorare il suo mondo fatto di Arte e di Tecnologia (una tecnologia amica) che si fondono in modo creativo.


INTERVISTA

Valeria Magnoli: “Oggi la tecnologia fa parte del nostro quotidiano. Nella sua attività la tecnologia è messa a servizio della sua creatività. Come è entrata nella sua vita, quando ha capito che poteva essere uno strumento per poter creare progetti artistici?”

Vinz Beschi: “Se come dice Marco Paolini in Technology and me, il ritardo cronico della cultura sulla tecnologia, “… tutto ciò che ho trovato già esistente è perfettamente naturale, tutto ciò che è tecnologico è tutto ciò che viene dopo”, la tecnologia è entrata molto presto nella mia vita. 
Fin da piccolo sono stato attratto dalle immagini in movimento. Così la cinepresa con la pellicola 8 millimetri è stata uno dei primi strumenti tecnologici che ho utilizzato per progetti artistici. Anzi più che artistici l’ho sfruttata in progetti legati al mondo dell’educazione artistica. Erano gli anni ’80 quando ho cominciato ad insegnare educazione musicale alla scuola Audiofonetica. Nell’audiovisivo ho trovato un ottimo supporto per coinvolgere gli studenti sordi in progetti che permettevano di avvicinarsi al mondo dei suoni attraverso, ma non solo, la relazione con le immagini. 
Il passaggio poi dalla pellicola, al nastro magnetico per arrivare al digitale ha rivoluzionato totalmente il metodo di lavoro e le possibilità creative. Oggi non vi sono limiti alle rappresentazioni di sogni e di idee.” 

VM: “Nonostante si debba riconoscere alle tecnologie il grande potere di connessione tra le persone e la conseguente diminuzione delle distanze, esistono dei pericoli che si celano dietro il loro massiccio utilizzo. Quali sono a Suo avviso?”

VB: “La tecnologia, lo sperimentiamo soprattutto in questo periodo “Covid19”, è di grande aiuto nel tenere vive le connessioni tra le persone, nel superare i limiti dati dalle distanze. Grazie alla tecnologia possiamo vivere situazioni in uno spazio/tempo non solo fisico dentro il quale possono prendere forma percorsi di ricerca intorno al mondo di relazioni del tutto nuove condividendo sapienze ed esperienze.

Palazzo-lockdown-hdemia-santagiulia
Un frame dal video “Il condominio”, realizzato in pieno lockdown durante il corso di Didttica della multimedialità del biennio specialistico di Comunicazione e Didttica dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia. A.A. 2019-2020, Docente Vinz Beschi.

Il rovescio della medaglia è il rischio di “produrre una società apparente, di produrre surrogati relazionali sostituendo la connessione alla relazione” (A.Balzola-P.Rosa, “L’arte fuori di sé” ed.Bianca Feltrinelli).
Vengono a mancare tutte le sensazioni date dai 5 sensi che in una relazione con la presenza fisica delle persone sono fondamentali. Davanti e dentro lo schermo diventiamo piatti, bidimensionali. Il nostro corpo è fatto a pezzi, ne vediamo sempre solo una parte come se il resto non esistesse.

Remi écoutant la mer Edouard Boubat Paris 1995
Remi écoutant la mer Edouard Boubat Paris 1995

Riflettiamo una luce artificiale . La vista è monodirezionale e l’udito è sottoposto a un suono spesso artefatto da dispositivi di registrazione e riproduzione poco affidabili. Mancano l’odore, il profumo delle persone, degli spazi. Il tatto si limita a scorrere sul freddo schermo. 
Il rischio è la “saturazione” di stimoli prodotti dal sistema mediatico con un allontanamento sempre più del corpo al contatto diretto con il mondo.”

VM: “Il Suo lavoro tramite Avisco, Associazione per la ricerca, sperimentazione e l’aggiornamento sugli audiovisivi in ambito scolastico e socio-educativo, la vede impegnato in progetti di alto livello realizzati su tutto il territorio. Se c’è quindi una persona che conosce i bambini, diremmo che è proprio Lei! Ma quanto sono diversi i bambini di oggi da quelli degli anni ’90 nell’uso delle tecnologie?”

VB: “Di bambine e bambini ne ho incontrati davvero tanti in 40 anni di attività nel mondo dell’educazione. Da una parte, per loro e nostra fortuna, i bambini e le bambine di ieri e di oggi sono simili. Li accomuna uno sguardo luminoso e curioso. Un approccio leggero e sincero alla vita. Dall’altra è cambiata la percezione del tempo. La fretta, oggi, caratterizza spesso il desiderio di vedere le proprie idee concretizzarsi. Il saper attendere diventata faticoso. Penso alla produzione audiovisiva di un “cartone animato” con i bambini negli anni ’80/90: richiedeva una meticolosità che non permetteva la fretta e il risultato delle riprese lo si poteva vedere a distanza di settimane. Si era abituati ad aspettare. Non c’era il “tutto e subito”.
C’era il tempo di soffermarsi sui dettagli. I bambini di oggi hanno in compenso una capacità naturale di sfruttare le tecnologie per dare forma ai propri pensieri.”

pongo-computer-bimbo 5 anni
“Pongo”. Composizione digitale realizzata da un bambino di 5 anni.

VM: “Recentemente è stato insignito di un importante premio internazionale nell’ambito della sperimentazione video. “E-stran/e)a-mente” è un progetto artistico da Lei veicolato su Instagram. Quanto è importante oggi per un artista la presenza attiva sui social?”

VB: “La Rete è un medium ricchissimo di potenzialità. La rete permette di costruire ponti tra realtà lontane, tra mondo virtuale  e mondo reale. L’arte si connette con il mondo con la semplicità di un “click”. 
Per un Artista la rete diventa un laboratorio di sperimentazione, uno spazio di confronto. È un po’ come andare a pesca: si lancia l’amo e si attende. È “L’arte fuori di sé”. Un gioco. Interessante vedere le reazioni di chi sta dall’altra parte.”

Dal profilo Instagram @accademiasantagiulia

VM: Insegnare ai futuri professionisti che crescono in Accademia SantaGiulia sicuramente è una sfida: quale è il Suo leitmotiv come docente?”

VB: “Assaporare il profumo del tempo indugiando con lo sguardo e l’orecchio su ciò che ci è intorno.
La tecnologia ci può aiutare in questo. Ci permette di avvicinarci alle cose in un modo del tutto nuovo, di scoprire aspetti che i nostri occhi e le nostre orecchie non possono vedere e sentire.”

Intervista di
Valeria Magnoli,
Ufficio Stampa – Gruppo Foppa

Il 25 novembre 2020, Vinz Beschi terrà il webinar gratuito “Amica tecnologia e pratiche digitali. Dalla teoria alla pratica e ritorno.” Per maggiori informazioni clicca qui!


0 commenti

Lascia un commento