Rivalutiamo la scrittura: alcuni consigli per scrivere bene
Come vi avevo anticipato nel mio ultimo articolo, oggi vi suggerirò alcune linee guida per una scrittura efficace. In questo modo manterremo una coerenza stilistica in tutti gli articoli che ci invierete.
In primo luogo mi piacerebbe fare una riflessione sui nuovi mezzi di comunicazione e sull’evoluzione della scrittura.
Se è vero che da un lato, chat, e-mail ed sms sembrano aver rivalutato la scrittura, dall’altro non bisogna sottovalutare alcuni aspetti tecnici del nuovo linguaggio.
Gli sms, ad esempio, sono per loro natura brevi, non possono superare i centosessanta caratteri. Questo ha provocato l’abbreviazione di molti termini e l’entrata in scena di nuovi vocaboli che hanno rapidamente rivoluzionato la scrittura, riducendo di gran lunga la distanza tra lingua scritta e parlata. Sms, chat ed e-mail presentano, infatti, aspetti propri dell’italiano parlato e colloquiale.
Il registro è basso, lo stile trascurato, numerose sono le abbreviazioni, le sigle, parole composte da lettere e numeri, gli errori di digitazione provocate dal ritmo frenetico di stesura del messaggio.
Tale fenomeno è particolarmente diffuso tra i giovani, che trovano nel pc e nello smartphone, gli strumenti attraverso cui riprodurre, a distanza, le caratteristiche del loro parlato.
Parole abbreviate senza essere legate tra di loro dalla cara e vecchia punteggiatura, per non parlare del congiuntivo… quello sconosciuto! Protagonista indiscussa dell’evoluzione (o regressione) linguistica è dunque la simbiosi tra i giovani e i nuovi mezzi di comunicazione.
Questo fenomeno ha fatto sì che in tanti, soprattutto i più giovani, abbiano paura di relazionarsi con un foglio bianco, mettendo nero su bianco i propri pensieri. È facile pensare:
“Perché mai dovrei sprecare del tempo a scrivere una lettera lunghissima, quando posso inviare un semplicissimo sms?”
Beh, perché è diverso! Scrivendo mettiamo a nudo noi stessi e le nostre emozioni. È un modo per allontanarci qualche istante dalla vita frenetica di tutti i giorni e fermarci a riflettere.
Imparare a scrivere bene, o meglio correttamente, non è impossibile, basta semplicemente avere voglia di imparare, una solida autostima e molta umiltà.
Se possedete queste tre cose, siete sulla buona strada ma, al contrario, è assolutamente necessario controllare di non avere pigrizia, paura delle critiche, genialità incompresa.
Cosa vuol dire
“imparare a scrivere bene”?
Significa che se volete imparare a scrivere (bene), a padroneggiare correttamente le parole, le immagini, i suoni, dovete prepararvi ad affrontare le famigerate regole per scrivere e gli amati/odiati esercizi per mettere alla prova le vostre capacità e migliorarle. Inoltre non dovete avere paura di mettervi in gioco perché critiche e idee contrapposte alle vostre saranno all’ordine del giorno.
Scrivere sul nostro blog
Detto ciò, non voglio assolutamente spaventarvi con un elenco infinito di regole, ma suggerirvi poche e semplici linee guida per una scrittura efficace sul nostro blog. Iniziamo:
- Meglio scrivere semplice
Generalmente chi scrive ha voglia di dire qualcosa, di manifestare il proprio pensiero. Se lo scrive in modo che il lettore debba compiere una traduzione prima di capirlo, forse sta sbagliando qualcosa. Inoltre un linguaggio complesso, il più delle volte porta a commettere errori. - Fare uno schema delle cose che si vogliono scrivere
Dividere in tre, massimo quattro sezioni l’argomento che volete trattare. Questo vi aiuterà soprattutto per la narrazione delle vostre esperienze Erasmus e per gli articoli auto promozionali. - Spezzare il testo in più paragrafi
È fondamentale spezzare il testo in più paragrafi (blocchi di 5/6 righe ciascuno) lasciando un’interlinea bianca. In questo modo il testo risulterà più leggibile, non correndo, così, il rischio di infastidire il lettore con un blocco di testo tutto uguale. - Alleggerire il testo inserendo link e utilizzando il grassetto
Il lettore sul web, si affatica maggiormente a leggere. Bisogna spezzare la monotonia di testi troppo lunghi, utilizzando in modo appropriato i link per arricchire e alleggerire il testo. Pochi ma buoni.
Inoltre, per aiutare la comprensione, è utile usare il grassetto per le parole chiave. - Dare un titolo chiaro e riassuntivo al proprio articolo
Il titolo è molto importante perché da un senso alle informazioni contenute, incuriosendo il lettore. È quindi molto importante prendersi un po’ di tempo in più e scegliere un titolo adatto per il proprio articolo. - Arricchire il testo con delle belle immagini
Per incuriosire il lettore e stimolare la lettura, è sempre meglio fornire contenuti corredati di immagini belle e accattivanti, adatte a creare interazione e condivisione. - Rileggere, rileggere, rileggere
La rilettura è la fase più noiosa e più importante della scrittura. Rileggete in mente, ad alta voce, nelle diverse stanze della casa, in presenza di qualcuno. Quanto più rileggete il vostro testo e trovate una musicalità nell’andamento, tanto più siete vicini ad una corretta scrittura. - Rendere i contenuti più personali (Google Authorship e Social)
Siete voi gli autori dei vostri articoli e, dunque, è importante associare il campo “autore” ad un vostro profilo personale aggiornato (Facebook, Google+, Linkedin, ecc.).
Per i più audaci, suggerisco di rendere il proprio profilo Google+, compatibile con Google Authorship.
- Cos’è?
L’authorship non è altro che un meccanismo di collegamento reciproco tra i propri contenuti e il proprio profilo su Google+. - Come funziona?
Per identificare gli autori e attribuire la paternità di un contenuto ad una persona, Google ha “costretto” molti utenti a iscriversi a Google+. Il modo con cui dimostrare l’appartenenza ad un autore è stato quello di richiedere un link reciproco dal proprio profilo verso il sito, e viceversa attraverso la sezione Autori.
Andando sul proprio profilo Google+ e cliccando su “Informazioni”, comparirà questa sezione, in cui è possibile inserire tutti i siti con cui si collabora.
Il collegamento è bidirezionale e dimostra che siete gli autori dell’articolo; basterà inserire nel campo “Etichetta”, il nome del sito con cui si collabora e nel campo “URL”, l’url di quest’ultimo. Inoltre è necessario assicurarsi di avere una foto del profilo in cui il proprio volto sia riconoscibile.
Tutto qui, al resto penseremo noi ad inserire nelle singole pagine autore, il collegamento al vostro profilo Google+.
Per concludere, spero che i miei suggerimenti possano esservi d’aiuto nella scrittura dei vostri articoli. Vi ringrazio per l’attenzione e come sempre, vi invito a scriverci all’indirizzo email: social@accademiasantagiulia.it.
Buona scrittura a tutti!
Antonella Sonnessa
5 commenti
BrokenApeiron · 28 Marzo 2014 alle 9:54
Mi trovo in accordo su tutto, ma l’obbligatoria sottoscrizione a Google+ non mi piace per nulla. Certo, ha i suoi vantaggi, ma mettere i miei dati ed essere raggiungibile ovunque… Mi lascia alquanto sospettosa.
Dario Pagnoni · 28 Marzo 2014 alle 12:12
Ciao BrokenApeiron. L’iscrizione a Google+ non è abbligatoria, ma solo una possibilità in più per “firmare” e collegare un contenuto al suo creatore. Chi preferisce lasciare i propri contenuti liberi di vagare nella rete, senza alcuna validazione dell’authorship, può comunque farlo!
Antonella Sonnessa · 31 Marzo 2014 alle 15:54
Esatto, come ha specificato il prof. Dario Pagnoni, l’iscrizione a Google+ non è affatto obbligatoria. Il mio voleva essere soltanto un invito a rendere i propri contenuti più personali, indicando le varie modalità messeci a disposizione, poi ognuno è libero di agire come meglio crede. 🙂
Antonella Sonnessa · 31 Marzo 2014 alle 21:47
Esatto, come ha specificato il prof. Dario Pagnoni, l’iscrizione a Google+ non è affatto obbligatoria. Il mio voleva essere soltanto un invito a rendere i propri contenuti più personali, indicando le varie modalità messeci a disposizione, poi ognuno è libero di agire come meglio crede. 🙂
Oggi vi presentiamo Neomaxmedia | Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia · 3 Febbraio 2014 alle 15:16
[…] a tutti gli studenti della nostra Accademia; un’occasione per farsi conoscere e, perché no, per rivalutare la scrittura. Non abbiate timore di scriverci, anzi, approfittatene perché questo blog potrebbe rivelarsi […]