TikTok: un social da sfruttare

Pubblicato da Hdemia SantaGiulia il

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La piattaforma social più utilizzata dai giovani ha potenzialità anche in termini di divulgazione culturale

Galileo Galilei diceva che “Dietro ogni problema c’è un’opportunità”, ma – ci chiediamo noi – dietro ad un’opportunità si nasconde sempre un problema? Forse. Quello che è certo è che in entrambi i casi la soluzione è il compromesso.

Ci siamo interrogati sul tema grazie a quanto emerso durante il corso di Fenomenologia dei Media nel triennio di Web e comunicazione d’impresa, tenuto dal professor Matteo Asti.
Il tema proposto agli studenti, partendo dal libro “Il capitalismo della sorveglianza” di Shoshana Zuboff, riguarda le opportunità che i social offrono (Facebook, Instagram, Twitter, TikTok, YouTube, Linkedin, …) accompagnate però dal rischio di una violazione della nostra privacy dal momento che tutti i nostri dati sono alla mercé di tutti.

TikTok: may-gauthier-unsplash
Photo by May Gauthier on Unsplash

“Durante le lezioni – spiega il docente – studiamo i media tradizionali, analizziamo le tendenze, e proviamo a capire come gestire nel modo corretto gli strumenti che la tecnologia ci ha consegnato in questi anni. Naturalmente c’è sempre un retro della medaglia da “digerire”. E con i social il punto fondamentale è proprio quello relativo alla nostra privacy”.

Così la classe, divisa in 12 gruppi di “discussione”, ha lavorato sull’argomento utilizzando proprio un social:

“Abbiamo pensato a TikTok perché, ad oggi, è il canale attraverso il quale i giovani si esprimono maggiormente – continua Asti -. A livello didattico, lavorare su TikTok ci permetteva di raggiungere due obiettivi: provare a lavorare su un linguaggio che in questo momento è il linguaggio più attuale e farlo però con cognizione, sapendo che può diventare uno strumento utile anche per informare. La maggior parte delle persone lo utilizzano per costruire la propria identità, per guadagnare, per avere successo, ma potenzialmente può essere un’ottima modalità per fare divulgazione culturale, per informare, per condividere esperienze”.

TikTok: amanda-vick-unsplash
Photo by Amanda Vick on Unsplash

Gli studenti hanno lavorato alla produzione di video da utilizzare per TikTok

Sono stati approfonditi e ricostruiti in pillole social vari temi come il diritto all’oblio, il funzionamento dell’algoritmo di Meta, le paure legate alla socialità, il condizionamento mentale:

“Siamo partiti svolgendo una piccola ricerca, analizzando una case history e qualche articolo da cui trarre qualche spunto di riflessione e abbiamo tradotto tutto con un video TikTok – prosegue Asti -. Abbiamo circoscritto il problema, provando a capirlo e cercando di offrire una soluzione. La difficoltà è stata farlo mantenendo il linguaggio e la velocità del social in questione”.

TikTok: marvin-meyer-unsplash
Photo by Marvin Meyer on Unsplash

Una modalità, quella mantenuta anche nel corso del professor Asti, che consente agli studenti di mettersi alla prova con i media contemporanei, comprendendone il funzionamento e al contempo le potenzialità. Una scelta per permettere ai ragazzi di proporsi nel mondo del lavoro con competenze e conoscenze indispensabili ad affrontare il mutevole mondo della tecnologia.


Collegati al canale TikTok dell’Accademia SantaGiulia e guarda i video realizzati dagli studenti.
Ne pubblicheremo uno a settimana, da settembre a novembre 2022.

Francesca Marmaglio
Ufficio Comunicazione, Accademia SantaGiulia


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