Catalogare fa rima con valorizzare

Pubblicato da Accademia SantaGiulia il

Catalogazione biennio Didattica

Mostre, ricerche scientifiche e progetti culturali non nascono per caso. Accanto al lavoro di direttori e curatori, c’è una figura essenziale che opera spesso lontano dai riflettori, ma il cui ruolo è fondamentale per il settore dei beni culturali: il catalogatore.

Il catalogatore descrive, documenta e archivia opere d’arte, reperti archeologici, libri antichi, manoscritti e molti altri beni culturali. Non si limita a organizzare: rende accessibile un patrimonio immenso – fisico e digitale – al pubblico e agli studiosi, trasformando l’archiviazione in un vero atto di valorizzazione.

Lo dimostrano gli studenti del biennio specialistico in Comunicazione e Didattica dell’Arte dell’Accademia SantaGiulia e del triennio di Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico, che sotto la guida della docente Manuela Soldi stanno sviluppando un modello innovativo di catalogazione per i rodovetri della Gamma Film dei Fratelli Gavioli.

Gli studenti del biennio specialistico in Comunicazione e Didattica dell'Arte durante la fase di catalogazione
Gli studenti durante la fase di catalogazione

Gamma Film è una società che negli anni ’50 ha rivoluzionato la pubblicità cinematografica e che, tra i tanti prodotti (gli amanti del cinema si ricordano “La lunga calza verde” un cortometraggio d’animazione del 1961) hanno realizzato tra gli altri circa duemila caroselli RAI.

Il rodovetro è un foglio di acetato di cellulosa utilizzato tra gli anni ’30 e ’60 per creare animazioni grafiche e cartoni animati. Sovrapponendolo alle riprese dal vivo, si potevano aggiungere dettagli scenografici o architettonici senza dover costruire elementi fisici complessi. 

Ai giovani lettori sembrerà strano, ma prima dell’era digitale, questa tecnologia era una soluzione innovativa e indispensabile per ampliare le possibilità narrative e visive del cinema, ottimizzando costi e risorse. Questi preziosi rodovetri sono oggi conservati nell’archivio del Musil – Museo dell’Industria e del Lavoro di Brescia, custode di una vasta collezione legata alla storia del cinema.

Gli studenti durante la fase di catalogazione

Dal punto di vista operativo e metodologico, gli studenti hanno creato una griglia standard di catalogazione che raccoglie informazioni fondamentali sui rodovetri – data di produzione, dimensioni e soggetti rappresentati – e che sarà consegnata a René Capovin, Direttore Generale del Musil insieme a un manuale d’uso. Questo strumento avrà una doppia funzione: ottimizzerà il processo di archiviazione che altri operatori potranno portare avanti nel tempo e renderà la documentazione accessibile a storici dell’arte, curatori ed esperti, offrendo così l’opportunità di valorizzare un materiale unico che altrimenti sarebbe rimasto anonimo tra gli scaffali.

Gli studenti del biennio specialistico in Comunicazione e Didattica dell'Arte durante la fase di catalogazione
Gli studenti durante la fase di catalogazione

“Catalogare significa anche raccontare”, spiega la professoressa Manuela Soldi, che negli anni ha coordinato numerosi archivi, tra cui quello di Festivaletteratura di Mantova. “Durante il processo di catalogazione, gli studenti hanno compreso che i rodovetri non sono semplici oggetti d’archivio, ma autentiche testimonianze del genio creativo del cinema del passato. Per questo motivo, hanno deciso di andare oltre la documentazione, realizzando un breve video per il Museo: piccoli racconti visivi per i social che illustrano al pubblico il valore e la funzione dei rodovetri. Questo approccio è stato possibile grazie alla loro capacità di osservare il materiale con l’occhio attento e sensibile del catalogatore!.

Gli studenti del biennio specialistico in Comunicazione e Didattica dell'Arte durante la fase di catalogazione
Gli studenti durante la fase di catalogazione

Il progetto degli studenti dell’Accademia SantaGiulia è un esempio concreto di come catalogare possa trasformarsi in un atto di valorizzazione culturale.

Grazie alla collaborazione tra l’Accademia SantaGiulia e il Musil, e al lavoro degli studenti, un frammento della storia del cinema italiano potrà continuare a narrare le sue storie, intrecciando passato e presente. Chissà, potrebbe essere proprio una di loro a completare la catalogazione dei rodovetri durante uno stage curricolare. Il Musil è infatti una delle realtà museali convenzionate con l’Accademia, che permette di far vivere agli studenti esperienze lavorative interessanti, utili per chi desidera lavorare nel mondo della cultura. 

Catalogare, quindi, non è mai solo “mettere ordine”: è ridare significato, stimolare curiosità e garantire che il nostro patrimonio culturale continui a ispirare generazioni future.

Ufficio ComunicazioneAccademia SantaGiulia


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