Inside My Laptop 2022

Pubblicato da Hdemia SantaGiulia il

In the cloud

La IX edizione della mostra online dedicata alla Net Art

Il progresso, qualche volta, può spaventare. La paura di perdere il controllo, di non saper gestire nel modo adeguato le innovazioni spesso ci rende più prudenti del necessario. Dall’altra parte, però, con la giusta consapevolezza la tecnologia può regalarci possibilità che credevamo impossibili.

Noi nel nostro “grande piccolo” abbiamo puntato, ormai nove anni fa, sull’arte digitale realizzando al termine del primo semestre di ogni anno accademico la mostra Inside My Laptop sviluppata all’interno del corso di Net Art tenuto dall’artista e docente Marco Cadioli.

L’esposizione dei lavori degli studenti, che fino a due anni fa veniva fisicamente allestita nelle aule di Accademia con l’intento di mantenere quella percezione di laboratorialità tipica del lavoro artigianale che si può svolgere tra le mura accademiche, con il Covid è diventata online. Non un ripiego, ma una scelta pertinente e concreta: la decisione di spingere l’acceleratore su quell’inizio del viaggio che, con l’avanzare del Metaverso, tutti vogliono intraprendere. Per questo, e per gli ottimi risultati che ogni edizione i nostri studenti raggiungono, siamo molto orgogliosi anche questa volta della nostra “Inside My Laptop”, di questo viaggio all’interno dei computer dei nostri studenti che con impegno, devozione e tanta creatività, ogni anno si confrontano con la net art e i suoi dirompenti meccanismi rivoluzionari nel concetto di arte digitale.

Un momento dell’inaugurazione della mostra alla stampa e alle scuole

Quest’anno l’esposizione online vede l’installazione delle opere di 50 studenti

La mostra è suddivisa in tre sezioni: Stay connected, You spin me round e Is this the world we create?, tre sezioni che rappresentano progetti legati ai temi del web, del cloud e del metaverso. A curarla, coordinati dal professor Cadioli, gli studenti Gianluca Bellini, Maria De Rosa, Nourhene Fathallah, Vittorio Ravinale, Tiziano Regosini, Leonardo Scala e Gioele Stampini: “Avevo già avuto esperienza di allestimento mostre – racconta Maria De Rosa – alcune basi le avevo, soprattutto organizzative e per questo ho cercato di rendermi utile con i compagni. Ho suggerito la divisione delle stanze e i relativi titoli. Devo dire che abbiamo lavorato molto bene in gruppo e questo non è scontato: mettere insieme tante teste è sempre molto complicato. Invece i miei compagni sono stati bravi e molto disponibili. Non si sono tirati indietro quando abbiamo dovuto lavorare alla mostra anche oltre l’orario scolastico. È stata davvero un’esperienza bella e utile”.

Alcuni studenti durante l’inaugurazione della mostra

Maria, come tutti i suoi compagni, oltre ad occuparsi dell’allestimento ha esposto la sua opera “Hi, can you help with a thing?”:

“Il mio obiettivo era far capire che spesso è l’atto di fare arte già arte – racconta – . Per questo ho contattato una serie di persone sconosciute in giro per il mondo alle quali ho scritto se potevo chiedere aiuto per un progetto artistico. Qualcuno mi ha risposto subito, qualcuno ha solo visualizzato, qualcuno mi ha risposto male. Alle persone che si sono rese disponibili ho chiesto quale fosse la loro paura più grande: il tempo, il buio, la morte. La mia opera le racchiude, ma in realtà il suo senso artistico sta nei rapporti umani che ho intrapreso”.

Maria De Rosa
Il lavoro della studentessa De Rosa

Un’esperienza, quella di Inside My Laptop, che nasce come accademica e che diventa di tutti: “Gli studenti che ogni anno si approcciano a questo progetto – dice il professor Cadioli – hanno sempre più dimestichezza con gli strumenti e con il digitale. Per questo la mostra non è mai uguale a se stessa e migliora anno dopo anno. Le idee, i contenuti artistici, ma anche il livello con il quale vengono proposti sono davvero molto buoni. Gli studenti possono esprimersi e imparare anche qualcosa di nuovo”.

Visione della prima stanza

Le opere presenti “in the cloud”

Stay Connected

Kevin Mazzola, Matilde Bonaventura. 21 Century Digital World

Matilde Annoni, Michele Greotti, Elisabetta Viola. Future Brixia

Maria De Rosa. Hi, can you help with a thing?

Linda Reniero, Gabriele Ruiu. Trames

Lorenzo Stefani. Talking toilets

Marta Giacomelli, Veronica Bergonzoni, Gaia Bertazzoli. Samples of Living

Gioele Stampini. Relax your circuits

Sara Colombo, Chiara Sirani. Deus Sive Confirmatio

Visione della seconda stanza

You spin me round

Matteo Poli. Videoloop liquido

Lorenzo Pellegrini e Maffei. Full Speed Up

Giacomo Paraninfo, Giorgio Balestra, Laura Favetta. Secret’s Bottles

Nourhene Fathallah. Papera bellissima

Caligari Lorenzo, Davide Sanzogni. Super Mario in the Crypto world

Marika De Sario, Vittoria Buffoli, Matteo Rivelli. Into a donuts

Paolo Lanfranco. AI: La nuova Arte?

Martina Micheletti, Sara Manzu. 0LD F4SH10N3D, N3W A3STHET1C

Visione dell’ultima stanza

Is this the world we create?

Patrick Walkievicz, Gabriele Lusardi, Agnese Fiorenzato, Samuela Ena. Dysmorphia

Gaia Menegon, Laura Palazzo. Choose a future

Matteo Poli. Mad Lisa

Cristiano Martinelli, Elisa Gigli. Is there another planet?

Denise Cocciolo, Federica Perez, Mirko Benazzi. Your_search_History.vbs

Jeevana Filira, Ralph Gorban. Who am I?

Maurizio Spizzi, Valeria Ruffini, Anna Gentile. Slave

Filippo Beniz, Carrara Simone, Ottolini Mattia. E se staccassero la spina?

Giovanni Manfredi. Anno nuovo, nuovi metodi

Lorena Rinaldi. In un Click

Naviga la mostra da questa pagina oppure vai alla piattaforma dedicata.

Francesca Marmaglio,
Ufficio Comunicazione Accademia SantaGiulia


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