Siamo una squadra fortissimi
Le avventure del nostro Ufficio Orientamento al Job&Orienta di Verona
“Hai presente quando comincia lo spettacolo? quando si apre il sipario e tu devi cominciare? Che magari sei ancora dietro le quinte e pensi che qualcosa andrà male, che ti scorderai la battuta da dire o ancora peggio che inciamperai e tutti rideranno. Ecco…quell’ansia lì”. Quell’ansia lì, che anche se non fai l’attore la percepisci, come se qualcosa ti stringesse lo stomaco. Anna, Responsabile dell’Ufficio Orientamento, racconta così le ore appena prima del Job&Orienta di Verona, l’appuntamento più importante dell’anno per il nostro ufficio orientamento.
“Ecco…poi la storia va avanti eh. Perché sul palco ci sali, la battuta te la ricordi, non inciampi e allora va via anche la stretta allo stomaco e non ti accorgi nemmeno più dove sei, ma pensi solo a fare il tuo meglio divertendoti”. Ah, ok Anna, ora siamo più sereni.
Sereni. Che se lo chiedi a Cristiano ha un solo modo per arrivare sereno al Job&Orienta: “Programmo l’appuntamento dal dentista per la pulizia dei denti e faccio almeno una settimana di detox. Poi naturalmente faccio anche un passaggio dal parrucchiere”.
Poi però, vestito di tutto punto, Cristiano parte un giorno prima degli altri e con martello e chiodi fa il “lavoro sporco” come puntare il cartello allo stand e occuparsi del video che dovrà mostrare i nostri corsi: “Sono l’unico uomo dell’ufficio, quindi sono io l’addetto alle questioni pratiche. Tutte le volte devo farmi valere con gli allestitori, è stressante, ma molto divertente. Poi devo ricordarmi di svuotare l’auto: l’ultima volta ho viaggiato per tre giorni insieme ai pezzi dello stand”.
La cosa più importante, infatti, è saper affrontare gli imprevisti: “Una volta ci siamo accorti la sera prima dell’apertura della fiera di non avere penne – racconta Sonia – . Io e Anna, su autorizzazione del responsabile acquisti, abbiamo svaligiato i supermercati di Brescia e provincia per poi scoprire che le penne c’erano eccome. E io ho pure preso la multa perché, dalla stanchezza, ho lasciato l’auto parcheggiata nel giorno della pulizia strade”.
Quando si dice la fortuna, Sonia.
Vabbè. Poi alla fine si arriva in fiera a Verona e un’altra cosa diventa importante. Più del Santo Graal, più del terzo segreto di Fatima: la chiave dello stanzino. “La proteggiamo costantemente – dice Anna – . La frase “Per avere la chiave devi passare sul mio cadavere” l’abbiamo inventata noi”.
Ecco. Meglio non farli arrabbiare quelli dell’orientamento. Anche se poi, per rabbonirli basta una sola cosa: il cibo. “Il Job&Orienta l’abbiamo soprannominata la fiera del carboidrato – racconta Sonia -. C’è uno stand di specialità siciliane: cosa dici di no a un arancino? Al panzerotto? Al cannolo? Alla cassatina? Dai su, non si può, sarebbe offensivo”.
Hai ragione Sonia. Tanto poi, nella scatola “medicinali” un po’ dì bicarbonato per digerire non manca sicuramente: “Ah…la borsa dei medicinali è fondamentale – spiega Anna – . Ogni anno la prepariamo con cura, non manca mai nulla. Mica ci possiamo ammalare: è vietato ammalarsi nei giorni del Job&Orienta!”.
E così con le penne, con la borsa dei medicinali e con la chiave dello stanzino custodita a costo della vita comincia il Job&Orienta. E lì vi incontriamo per la prima volta e con alcuni di voi – molti per fortuna – scatta la scintilla. Oddio, alcuni hanno tentennamenti: dovremmo far spostare lo stand dell’Esercito Italiano, distrae molti di voi.
“Io sono arrivata in ufficio, non avevo ancora una scrivania, ma al collo mi hanno appeso subito il pass per il Job & Orienta – racconta Caterina, l’ultima arrivata all’Ufficio Orientamento – . Ho capito immediatamente che avrei dovuto affrontare un battesimo del fuoco. È stato così, ma sono sopravvissuta”.
Per cui siamo certi di una cosa: arriviamo agitati alla Fiera, desiderosi di fare il meglio, passiamo tre giorni con entusiasmo, torniamo a casa distrutti dalla stanchezza, ma felici. Felici di avervi incontrati, felici di essere riusciti a raccontarvi quanto è bella la nostra SantaGiulia.
Felici di rincontrarvi nei corridoi della nostra sede. Anche se ci ricordate lo stand siciliano e ci viene voglia di cannoli, panzerotti, cassatine e arancini.
Dai… avete capito insomma. Vi vogliamo bene, ma se passate nel nostro ufficio e ci lasciate del cibo ve ne vogliamo anche di più.
Francesca Marmaglio,
Ufficio Comunicazione Accademia SantaGiulia
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