E se aprissimo un canale YouTube?
Era un lunedì di dicembre, il sole era timido e gli uccellini cinguettavano fuori dalle finestre dell’aula quando la Prof. Laura Gallese se ne uscì con questa domanda.
Le reazioni in aula furono varie: c’era chi si scambiò uno sguardo perplesso, qualcuno, ancora stanco dal week-end, chiese di ripetere la domanda, altri ancora sembravano spaventati. Credo anche di aver sentito qualcuno esclamare “lo sapevo che dovevo iscrivermi a ingegneria!”.
Alla fine, passato il momento di panico generale, iniziammo una lunga riflessione su cosa potrebbe significare aprire un canale YouTube nel 2019.
Ma partiamo spiegando…
Cosa è YouTube?
SPOILER: se non sei nato ieri puoi non leggere questa parte, ma se sei nato ieri meglio ripassare un po’ di storia!
YouTube è una piattaforma nata nel 2005 che consente la condivisione e visualizzazione di contenuti multimediali. In breve: lì, puoi guardare video!
Il primo filmato uploadato ritrae Jawed Karim, uno dei tre fondatori di YouTube, allo zoo di San Diego. A oggi è considerato un documentario storico.
YouTube nel 2019 è una finestra sul mondo in cui si può trovare di tutto.
Tutorial, musica, Game Play, cortometraggi, Vlog, tanti video inutili (a questo proposito vi consiglio di cliccare qui), anche cose a caso, a volte qualche contenuto di spessore, e tanto tanto Trash, per esempio:
In pochi anni questa piattaforma ha spopolato, i Content Creator (indicati col termine youtuber, appunto), cioè coloro che producono e pubblicano video, aumentano così come aumenta sempre di più il pubblico che li segue.
Con l’aumento del pubblico e quindi delle visualizzazioni, YouTube è diventato un luogo per trarre guadagno. Infatti gli youtuber, queste figure mistiche, considerate ormai al pari di attori o cantanti, possono guadagnare attraverso i contenuti che pubblicano.
Per capire come ecco una breve spiegazione:
Siamo nel 2019 e YouTube può essere paragonata ad una spiaggia di Gallipoli a Ferragosto: è davvero difficile trovare un posticino per noi e il nostro ombrellone tra questa miriade di bagnanti.
Questa piattaforma infatti contiene troppi video, il più delle volte si tratta di cose già viste o comunque contenuti di scarsa qualità. In questa confusione può risultare difficile per l’utente trovare contenuti interessanti, anche se si cerca qualcosa di specifico.
Forse è anche per questo che negli ultimissimi anni si è stata registrata una diminuzione delle visualizzazioni.
Molte fasci di utenti hanno iniziato a “migrare” verso altre piattaforme, ad esempio Netflix, che ha una vasta scelta di contenuti di qualità (più o meno, dipende dai gusti).
Quindi forse quello che serve per spiccare su YouTube adesso è proprio la qualità, che non si tratta necessariamente di qualità video, per cui sono necessarie attrezzature professionali, ma una qualità che si riferisce ai contenuti, che potrebbero essere più originali rispetto alle solite challenge o tutorial di Make Up, o anche semplicemente più curati.
Insomma per brillare in questo caos c’è bisogno di quel qualcosa in più, un’ispirazione, un’idea che appartiene alla persona e non può essere spiegata in un articolo!
Noi, meravigliosi ragazzi di Nuove Tecnologie dell’Arte, concordiamo nell’inquadrare contenuti del genere come contenuti che possono portare YouTube ad una svolta:
Quindi?
Spaccare su YouTube nel 2019 è impossibile?
No, ma è difficile.
YouTube è saturo e per essere notati in mezzo a questa bolgia è importante seguire almeno queste linee guida:
1. Contenuto
Nessun video può funzionare se alla base non c’è un contenuto. Banalmente, se non hai nulla da dire, non dirla. Per creare un canale bisogna essere tutto fuorché dei produttori seriali delle prime stupidaggini che vengono in mente. Altrimenti sarebbe troppo semplice.
2. Creatività
Una volta individuato il messaggio è importante capire come deve essere comunicato.
Magari qualcuno ha già trattato il tuo tema, quindo non resta che da chiederti “cosa può avere il mio video in più?”.
Anziché copiare spudoratamente format più o meno vincenti è sempre meglio cercare la propria strada.
3. Tempo
Il tempo è denaro.
È sempre meglio condensare il nostro messaggio in pochi minuti.
Il mondo ha fretta e quasi nessuno ha voglia di guardare un video di 30 minuti, piuttosto si opta per un film. Ovviamente non esiste un minutaggio standard, tutto dipende dal messaggio e dal tipo di narrazione.
4. Qualità video
Si sa, anche l’occhio vuole la sua parte.
La tecnologia fa passi da gigante, e il nostro occhio ormai è abituato a standard di immagine elevatissimi.
Non è necessario partire con attrezzature da milioni di euro, ma evita anche di utilizzare lo SmartPhone.
Tuttavia una piccola spesa vi consentirà di girare in alta definizione.
5. Non pensare al guadagno
Che piaccia o no fare lo Youtuber è ormai un lavoro.
Tuttavia occorre pensare alla monetizzazione come all’ultimo anello di una catena piuttosto articolata. È più importante pensare prima a creare una propria community, una propria audience.
Chi ha la credibilità per diventare un punto di riferimento nella sua area avrà più opportunità di guadagnare.
Speriamo che questo articolo possa averti aiutato.
Mentre aspetti l’ispirazione divina che ne pensi di dare un’occhiata al canale della nostra Accademia?
Domiziana Bennardo
studentessa di Nuove Tecnologie dell’Arte
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