L’arte svelata ai più piccoli
Come entrare in una classe elementare ed uscirne vivi
MATERIALI:
• Colla vinilica;
• Nastro biadesivo;
• Forbici con la punta arrotondata.
Ma no, questa non è una puntata di Art Attack e noi non siamo Giovanni Muciaccia!
Tutto ciò è il minimo necessario per guidare al meglio un laboratorio didattico per bambini.
Noi studentesse del I anno di Didattica dell’arte per i musei siamo state impegnate a ideare, creare e condurre delle attività laboratoriali nelle scuole elementari Santa Maria Bambina e Santa Maria degli Angeli di Brescia, per il corso di Pedagogia e Didattica dell’Arte 1.
Dopo innumerevoli ore di teoria e molteplici esempi analizzati insieme alla professoressa Virtus Zallot, in cui ci sono stati svelati uno per uno tutti i trucchi del mestiere, era infatti arrivato il momento di verificare sul campo le nostre abilità come operatrici didattiche all’interno di una classe di bambini in carne ed ossa.
“Abbandonate” dalla professoressa e guidate dalle ragazze tra noi più disinvolte e con maggior esperienza con i bambini, siamo arrivate nelle classi.
Inizia la sfida
3 ragazze intimorite contro 22 alunni agguerriti, unico arbitro la maestra… La vittoria non era assicurata!
Come in ogni performance che si rispetti non sono mancati i piccoli imprevisti: le solite ritardatarie erano bloccate nel traffico; i computer non volevano saperne di leggere la chiavetta e le presentazioni PowerPoint erano completamente stravolte o addirittura assenti. Ma nonostante tutto The show must go on e, armate di una buona dose di pazienza e coraggio, abbiamo superato ogni tipo di ostacolo. Sono bastati infatti solo una decina di minuti per capire che la mattinata sarebbe stata un successo, un vero e proprio “buona la prima”.
Le attività prevedevano due temi differenti: Le storie di Maria e Gli angeli, argomenti particolarmente rappresentati nelle chiesette delle due scuole. Ci siamo rese conto di come i bambini, pur conoscendo perfettamente l’ambiente, davanti alle opere mostrassero un evidente stupore, come se queste fossero un corpo estraneo collocato all’interno della loro chiesa solo per l’occasione. Tutto ciò ha permesso a noi studentesse di proporre delle spiegazioni relative ai quadri e all’iconografia dei personaggi assolutamente nuove ed inedite che hanno colpito le loro giovani menti suscitando interesse e curiosità.
Come le leggi della pedagogia impongono, tutto ciò che abbiamo spiegato oralmente è stato poi assimilato e concretizzato attraverso attività didattiche che hanno aiutato i nostri piccoli storici dell’arte a meglio comprendere i punti principali affrontati durante il corso della mattinata.
Il risultato finale si rivelò un vero successo per loro ma soprattutto per noi! La gioia e l’emozione mostrate dai bambini nel ritirare il proprio attestato di partecipazione al laboratorio ci hanno fatto capire come l’ansia durante la lunga fase di preparazione abbia portato buoni risultati e grandi soddisfazioni.
Così, mentre recuperiamo le energie prosciugate da questo laboratorio didattico, non possiamo fare altro che aspettare con rinnovata “ansia” – questa volta positiva – l’arrivo del prossimo.
Francesca Bresciani
I anno Didattica dell’Arte per i Musei #teamdidattica
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