Sacha Turchi racconta: “Mi piace parlare dell’arte in maniera sincera”

Pubblicato da Hdemia SantaGiulia il

Sacha Turchi nasce a Roma nel 1988. La sua indagine, si concentra sull’essere umano, sulla sua storia genetica culturale, sociale e famigliare.

Sin da bambina, per Sacha, le storie divengono un importante strumento metaforico e tutt’ora sono un elemento essenziale nella comunicazione con il fruitore. Un tema centrale della sua indagine è il tramandare, concetto che viene esplorato sin dalla storia culturale famigliare e sviscerato fino alla trasmissione genetica.

In questo particolare momento storico, in data 28 aprile 2020, Turchi ha incontrato online i nostri ragazzi dei bienni specialistici di Scultura Pubblica MonumentaleArti Visive Contemporanee e del terzo anno di Pittura per raccontargli la sua esperienza lavorativa, artistica e regalare qualche piccolo consiglio.

RIPORTIAMO DI SEGUITO ALCUNI PASSAGGI DELL’INTERVISTA.

L'artista Sacha Turchi fotografata con una delle sue opere
Sacha Turchi – www.sachaturchi.com

FORMAZIONE

Chadi Reda – Biennio di scultura

  • Ci sono degli artisti o dei movimenti in particolare che hanno influenzato il suo percorso?

Sacha: “Ci sono sempre stati artisti che mi sono piaciuti particolarmente, anche molto diversi tra loro. Sin da subito ho iniziato a capire che c’era una grande differenza tra ciò che mi piaceva e ciò che ero io.

Ho iniziato a ricercare degli artisti contemporanei che in qualche modo mi assomigliassero e che potessero rendere utile il confronto. Li ho contattati chiedendo di andare da loro nello studio, in questo modo li ho conosciuti, ma ho anche trovato molti esempi per me più tangibili. 

È una nostra ambizione riuscire a diventare un grande artista affermato, però soprattutto all’inizio, è importante avere degli obiettivi a breve termine, che siano plausibili. È stato fondamentale per me avere vicino delle figure reali, che mi potessero dare consigli di persona. In questo modo ho, poco alla volta, costruito una rete di contatti.”

Il progetto Klastos dell'artista Sacha Turchi
Klastos – www.sachaturchi.com

Lorenza Romeo – Corso di Pittura, 3° anno

  • Quali sono stati i suoi primi passi nel mondo dell’arte? Quando ha capito che la sua passione sarebbe potuta diventare un lavoro? Da dove è partita per arrivare a ciò che ha fatto fino ad ora e a ciò che è oggi?

Sacha: “Ho sempre fatto ricerca, sin dal liceo ricercavo dei temi che per me erano importanti. Ho studiato la psicologia, varie tecniche anche corporee, ho sempre provato di tutto ed esplorato molto, grazie anche a mia madre che è una psicologa. 

Quando ho iniziato l’accademia, dopo 2 anni difficoltosi, ho convertito le mie ricerche in forma. Per me era una modalità, una necessità e piano piano è diventato un lavoro. 

Ho iniziato l’Accademia tardi, a 22 anni, ed ero molto convinta di quello che facevo. Ero determinata, sapevo che in qualche modo quella cosa si sarebbe aperta, avevo sentito che era l’unico modo per far diventare tutte quelle ricerche la mia vita.

Ho sempre fatto solo questo lavoro, anche con fatica per riuscire a guadagnare, ho dedicato il 99% delle giornate in questo, per far emergere il mio lavoro.”

RICERCA

Mattia Gatti – Biennio di Scultura

  • Cosa ha scatenato nell’artista questa profonda ricerca sui materiali? Come li sceglie di volta in volta e come scopre le loro proprietà?

Sacha: “Proprio per questa mia difficoltà a riuscire a trasformare le mie ricerche concettuali in forma, cercavo in maniera anche un po’ celebrale di trovare una metafora tra quello che stavo raccontando e il processo di composizione stesso dell’opera.

Mi ero data fin da subito la regola di usare solo materiali naturali, quindi minerali, vegetali e molto raramente animali. Questo diventava sia una difficoltà, ma anche una sfida per studiare sempre più sostanze.

Studiavo la composizione chimica del materiale e diventava un bellissimo connubio con il materiale naturale. Mentre il materiale chimico ha una reazione, il materiale naturale cambia in base alla temperatura, a come lo asciughi, della superficie in cui lo metti, a come lo metti. 

Per questo ho collaborato con molte figure, amo la collaborazione.”

Tessuti Naturali tinti con erbe o polveri minerali utilizzati da Sacha
Tessuti naturali vegetali – www.sachaturchi.com
  • Da dove nasce un’opera? Attraverso quali canali l’artista approfondisce le tematiche che sceglie di affrontare?

Sacha: “Nel mio lavoro quando mi relazionavo con i galleristi, curatori e giornalisti, era difficile spiegare che dentro di me, in un’opera, c’era un tema. C’era la parte della dimensione corporea e la parte materica

Negli ultimi anni, grazie all’aiuto di mio marito che ha un’agenzia web, siamo riusciti a semplificare questo aspetto. Nel mio sito web oltre alla Bio e alla Home ci sono anche le mie opere, i materiali e i temi. In un certo modo è come se fossero divise, ma comunicanti. Per ogni opera vengono inserite delle “Pillole” che riportano i materiali, le ossa vegetali e il processo fisico, ovvero il tema.

Dentro di me è sempre stato chiaro il fatto che ci fossero numerosi aspetti, era difficile che non prevalessero l’uno sull’altro, soprattutto nel momento in cui dovevo andare a cercare una collocazione.

Quando ci approcciamo ad una galleria o semplicemente ad un ambiente, ci sono nel mondo dell’arte, ma anche in qualsiasi altra realtà, varie tipologie, piccole nicchie. Per scegliere la tipologia della galleria dovevo indirizzare la mia ricerca.

Quando mi interfaccio con diversi ambienti riesco ad utilizzare i miei vari canali. Ad esempio spesso mi interfaccio con il design, sempre a livello materico.” 

Il progetto Klastos dell'artista Sacha Turchi
Klastos – www.sachaturchi.com

Margherita Bobbo – Corso di Pittura, 3° anno

  • Parlando di pelle e di sensazioni che da essa derivano, in relazione alla sua ricerca, volevo chiederle che rapporto ha con il suo corpo e in caso con l’ambiente circostante.

Sacha: “Noi abbiamo la mente che ci dice alcune cose, però ha registrato in sé delle informazioni che vengono dal passato, legate alla nostra esperienza. 

“Il corpo è percezione viva, ci rimanda la sensazione reale di quello che è.”

cit. Sacha Turchi

Ho un rapporto molto bello con il mio corpo e anche molto esplorativo. Pratico una disciplina da 10 anni, una sorta di meditazione su questo. Per me il corpo viene prima di tutto, mi interessa che il fruitore riesca a vivere a livello percettivo e per questo uso spesso nelle mie installazioni suoni e odori.

Da quando ero più piccola ho sempre sperimentato varie tecniche corporee: l’agopuntura, l’ipnosi, la pranoterapia, l’osteopatia, e così via. Mi piaceva sperimentare qualcosa di nuovo, perché per me il corpo è il nostro primo strumento di percezione.”

  • La sua ricerca è strettamente legata all’uomo e alla società, che messaggio cerca di far arrivare al fruitore delle sue opere? 

Sacha: “Quello che mi interessa è far si che il fruitore si ponga delle domande. Di fronte a noi abbiamo diversi fruitori, ma non possiamo pensare di mandare un messaggio univoco a molte persone. Quando riusciamo ad avere un messaggio che comprende un po’ tutti, vuol dire che l’opera è abbastanza riuscita.

Paradossalmente la mia prima opera, “Padma”, è una di quelle più uscite in questo senso. I messaggi che voglio mandare sono molteplici, parlo molto di relazioni con il mio corpo, quali sono i limiti e le dinamiche sia interne che esterne. 

Padma, un’installazione audio di Sacha che consente l’accesso fisico al suo interno
Padma – www.sachaturchi.com

I miei lavori sono installativi e d’impatto e riesco a far porre questo tipo di domande al fruitore , uso molto il corpo perché per me è una metafora in cui spesso ognuno di noi guardando un parte del corpo  dice: “quella parte ce l’ho anche io!”.

Un’opera uscita in questo senso è “Ortho Spinalis“.  Erano dei bulbi che piano piano fiorivano e diventavano spine dorsali.
Ha avuto un grandissimo impatto sul fruitore, vi erano anche suoni e odori per riportare a un archetipo legato al contatto con la terra.

Mi interessava che il fruitore entrando, potesse vivere una percezione antica e legata al contatto corporeo.”

Ortho Spinalis opera di Sacha formata da bulbi che si trasformano in spine dorsali
Sacha Turchi e Ortho Spinalis – www.sachaturchi.com
  • Qual è l’insegnamento di maggior rilievo che pensa di aver appreso attraverso le sue ricerche e i suoi lavori?

Sacha: “La ricerca è un processo che fa parte della nostra quotidianità e va di pari passo. L’essere attenti e osservatori di noi stessi e di ciò che ci sta intorno.

Il trucco sta nell’essere molto curiosi, essere aperti e predisposti al nuovo, è un connubio tra la mia vita e le mie ricerche e ciò che accade. Siamo sempre aperti e in evoluzione, impariamo costantemente delle cose.”

  • Cosa le piacerebbe affrontare che ancora non ha fatto?

Sacha: “Mi piacerebbe molto lavorare di più con le aziende, mi confronto con alcuni colleghi che hanno collaborazioni intensive all’estero con studi di scienziati sostenuti dallo stato, da noi è quasi impossibile. Io sono già fortunata, sono una persona che insiste e riesco ad ottenere un po’ quello che mi pare. Amo fare ricerca sui materiali e mi piacerebbe poter collaborare con aziende.”

TECNICA

Duccio Guarnieri – Biennio di Arti Visive

  • Collabora con qualcuno per le aggregazioni chimiche dei materiali? Se sì come trova i suoi collaboratori?

Sacha: “Arrivata a Milano tre anni fa, ho fatto una residenza con Viafarini, sin da subito abbiamo contattato insieme all’organizzatore un medico primario. Lavorava con la pelle vera, ustionati gravi, e con le cellule staminali per ricreare la pelle.

Lui ha seguito totalmente il mio processo. Abbiamo sperimentato varie tipologie di pelle, utilizzando anche processi artistici come la fermentazione dei batteri. È stata una bellissima esperienza.

Ora collaboro con un’azienda di terre crude, l’ho scoperta un anno e mezzo fa e ho iniziato a fare ricerca. Li ho contattati e ora collaboriamo anche con un’azienda di Design. Mi hanno dato moltissimi materiali, sto esplorando quali possano essere gli usi. Utilizzo tutti i materiali insieme facendo vari esperimenti, per me è un’esperienza molto interessante.”

Campionatura di tessuti, creando vari prototipi di nuove pelli, attraverso processi diversificati
Nuova Pelle – www.sachaturchi.com

MERCATO DELL’ARTE

  • Come ha guadagnato visibilità nel panorama artistico?

Sacha: “Io per prima ho iniziato a relazionarmi con le gallerie, è difficile trovare quella giusta.

All’Accademia ero rappresentante d’istituto e cercavo di far collaborare tutti i ragazzi tra loro perché per me era fondamentale. Cerco sempre di far sperimentare le persone in vari ambiti, in questo modo esce la ricerca e la personalità di ciascun individuo.

Avevo una piccola troupe con la quale andavo in giro a fare varie interviste, volevo far muovere tutti i ragazzi, sia di cinema che di arti visive, e così ho conosciuto molte persone e anche molte Gallerie.”

  • Qual è il suo rapporto con i galleristi? Può dirci qualcosa sui contratti che ha stipulato? Come si rapportano le gallerie rispetto al suo tipo di ricerca? Può darci anche lei qualche consiglio?

Sacha: “Il rapporto con la galleria è un rapporto di corteggiamento.

La scegli, la segui, e poco alla volta capisci se le persone all’interno della galleria, gli artisti e la galleria stessa ti possano interessare e  rappresentare. Non ho una galleria fissa, preferisco la libertà.
La galleria tendenzialmente, quando non sei un artista di grande calibro, ti fa delle proposte insoddisfacenti.

Vi è un contratto ferreo in cui l’artista non può fare niente, a meno che non sia approvato dalla gallerista. Io non mi sento di affidare la mia vita in mano ad un’altra persona. Preferisco fare mostre con varie gallerie e fare collaborazioni.”

sacha-artista
Sacha Turchi – www.sachaturchi.com

Sacha Turchi all'opera
Sacha Turchi – www.sachaturchi.com

OGGI

  • Come sta vivendo questo momento?

Sacha: “Le cose si evolvono, credo che questa situazione di stop possa far riflettere tutti su come rimetterci in gioco nella vita, non  solamente nell’arte. 

Vi invito ad esplorare il più possibile e a creare quello che vi nasce da dentro, senza giudicarlo e pian piano troverete la vostra via.”

“Se non ci mettiamo dei paletti sarete voi stessi a costruire un nuovo mondo dell’arte.”
cit. Sacha Turchi

Editing Natasa Radonic,
III anno di Web e Comunicazione d’impresa


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