Il vetro: la base del mosaico

Pubblicato da Hdemia SantaGiulia il

Vi sono materiali che nascono dalla terra, altri che prendono forma grazie al loro incontro con lacqua. Il mosaico nasce dal fuoco.

Il 28 novembre scorso la professoressa di mosaico Silvia Naddeo ha organizzato per noi studenti del II anno della scuola di Decorazione una visita alla fornace Orsoni che ha sede a Venezia.

Questa fornace fu fondata da Angelo Orsoni nel 1888. L’anno dopo Orsoni presentò all’ Esposizione Internazionale di Parigi un pannello multicolore, nato come campionario di smalti e ori musivi.

Riproduzione del pannello multicolore presentato all’Esposizione Internazionale

Erano gli anni del Liberty e il mosaico scopriva un’inedita vocazione civile, nell’arte e nella decorazione.

Negli anni il nome Orsoni divenne conosciuto in tutta Europa e si legò alla realizzazione di grandi opere, tra cui il Trocadéro, il celebre Teatro de l’Opéra, la Basilica del Sacro Cuore a Parigi, la Cattedrale di Saint Paul a Londra, alle decorazioni musive delle guglie della Sagrada Familia a Barcellona, solo per citarne alcune. Negli anni l’azienda rimase a conduzione familiare, tramandata di padre in figlio.

Opere di Lucio Orsoni

La nostra visita ha inizio in una stanza dove troviamo i primi capolavori in mosaico realizzati da Lucio Orsoni, erede di Angelo che introduce, accanto alla produzione di smalti, una nuova attività: uno studio per la realizzazione di mosaici finiti.

La campionatura del colore

La nostra visita è continuata nella fornace vera e propria dove veniva prodotto uno smalto rosa.

Ci è stato spiegato che durante il pomeriggio e nella notte si produce il vetro trasparente, mentre la mattina questo viene colorato e vengono prodotti gli smalti, questa fase viene chiamata dai maestri mosaicisti “tirare il colore” ed è sicuramente il processo più delicato e difficile.

È affidato al capo fornace il delicato compito del controllo del colore. Per fare questo il capo fornace estrae un campione di vetro fuso a formare una piccola piastra che viene poi spezzata a metà e l’interno è confrontato con il campionario. Una volta ottenuto il colore desiderato l’impasto, ancora incandescente, viene prelevato e adagiato sull’apposita macchina che lo trasforma in lastre.

Le piastre vengono poi poste all’interno del forno di ricottura, dove vengono lasciate a raffreddare lentamente fino a temperatura ambiente. Questo processo è fondamentale per ottenere un’alta qualità di taglio.

Esistono anche tessere d’oro!

Ci siamo spostati poi in una stanza accanto alla fornace dove viene prodotto l’oro mosaico.

La vicinanza tra questi due ambienti è fondamentale come lo è anche la sincronia dei maestri che lo producono.

Le tessere di oro mosaico sono composte da una foglia sottilissima con una caratura da 6 a 24 carati compressa tra una base di vetro trasparente dalle tonalità variabili di blu e un sottilissimo vetrino neutro o colorato che ne protegge la superficie.

Questi tre strati sono poi fusi insieme in un unico blocco. È possibile produrre le tessere d’oro in quanto l’oro non è soggetto a fenomeni di ossidazione e quindi riesce a sopportare un processo di cottura e di battitura, a differenza invece dell’argento che ossida.

Tessere di oro mosaico e un blocco di vetro contenente la foglia d’oro prima che venga tagliato

La biblioteca del colore

La tappa successiva è stata la Biblioteca del colore, un luogo magico dove sono riposti tutti gli smalti. Questo non è solo un magazzino, ma unesposizione di migliaia di colori diversi.

Biblioteca del colore

Il taglio delle tessere

La nostra visita si è chiusa con l’operazione conclusiva di produzione delle tessere: il taglio.

Le tessere prodotte nella fornace sono tutte tagliate artigianalmente a mano. L’oro mosaico è tagliato utilizzando una griglia e il taglia vetro, le piastre di smalto invece sono dapprima ridotte per mezzo di una taglia piastrelle e poi in tessere usando una tranciatrice.

Eseguendo così i tagli le tessere prodotte sono tutte di dimensioni diverse.

Addetta al taglio delle tessere
Catasta di crogioli: recipienti di pietra che si trovano all’interno della fornace, nei quali viene fuso il vetro

Il mosaico è una tecnica antichissima risalente addirittura all’epoca dei Sumeri che si è mantenuta nei secoli fino ad oggi.

La tecnica nei secoli è rimasta immutata e questo può far sembrare questa tecnica statica.

Non c’è nulla di più falso: il mosaico è una tecnica molto versatile, la sua originalità e la restituzione di opere attuali sta solamente all’uso che l’artista ne fa.

Malina Lucaci
II anno del corso di Decorazione


1 commento

Installazione, performance, scultura, in una parola: mosaico — Hdemia SantaGiulia - il blog · 23 Novembre 2020 alle 15:48

[…] strumenti necessari per comprendere la materia e farla propria, in maniera tale da far sì che ogni studente sia in grado di poter sviluppare un proprio percorso artistico affine alle proprie […]

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