Shiatsu: sanare corpo, mente e spirito

Pubblicato da Hdemia SantaGiulia il

Shiatsuka che fa pressione sulle mani

Una pratica per mitigare gli effetti negativi della pandemia

È una buona giornata. L’aria invernale sembra stia lasciando il posto a quella primaverile (ah… siamo già in  primavera?), il sole splende raggiante (dietro alle nuvole piene di pioggia), e si inizia a vedere la fine  dell’emergenza sanitaria (esatto… i tempi della nanna alle nove sono agli sgoccioli). Quindi, in tutto ciò, io  dovrei “rovinare” questa magnifica giornata per parlarti dello Shiatsu come pratica per sanare corpo e  mente post-pandemia? Assolutamente sì.  

Però ti faccio una promessa: ne sarai felice, alla fine.  

Perché lo Shiatsu dovrebbe interessarmi? 

Ottima domanda, partiamo da qua. Penso che in termini di competizione come peggior anno nella storia  dell’umanità, il 2020 faccia invidia a molti: le persone hanno affrontato problemi nelle relazioni familiari e sociali, sono state poste di fronte a sfide finanziarie e lavorative importanti, oltre a quelle relative alla propria salute e dei congiunti.

Questa situazione ha portato pesanti cambiamenti psicologici. È in casi come questo che il corpo inizia a mostrare segni di cedimento tramite i disturbi psicosomatici: insonnia, tachicardia, cefalee, problemi gastro-intestinali, instabilità emotiva, stanchezza, stati d’ansia, dolore o irregolarità mestruale, ecc.

Il disturbo psicosomatico è la risposta del nostro fisico ad un disagio psicologico; un po’ come quando si accendono le spie di allarme della propria auto perché qualcosa non va.

Noi studenti, professori, lavoratori ci siamo caduti in pieno; perché la didattica a distanza, l’isolamento emotivo e la paura di contrarre il virus non sono di poco conto. È successo a quasi tutti di stare male fisicamente e mentalmente nell’ultimo periodo, anche a me.

Questo malessere però ha portato un effetto positivo perché mi ha permesso di conoscere lo Shiatsu. Come, non conosci lo Shiatsu? Te lo illustro subito!

elementi Shiatsu
Presenza di lampada di sale, incenso, palo santo. Elementi Shiatsu.

Che cos’è lo Shiatsu

Lo Shiatsu è una tecnica nata in Giappone che affonda le sue radici nella medicina tradizionale cinese. È un trattamento piacevole e non invasivo che permette di ripristinare e preservare l’equilibrio energetico del nostro sistema corpo-mente-spirito.Si basa sulla digitopressione, quindi sull’utilizzo delle mani, agendo sui dodici meridiani che scorrono nel nostro corpo:

– Polmone;
– Intestino crasso;
– Rene;
– Vescica urinaria;
– Fegato;
– Vescica biliare (cistifellea);
– Cuore;
– Ministro del Cuore (pericardio);
– Intestino tenue;
– Triplice riscaldatore;
– Milza;
– Stomaco.


Tali meridiani sono dei canali attraverso i quali scorre continuamente l’energia vitale (chiamata ki), fino alla morte, con la quale non ci sarà più movimento energetico, ma un ritorno alla terra ed al cielo.

A volte, però, questa energia si blocca in alcuni punti e si crea uno squilibrio che dà origine a disturbi psicofisici (esatto, proprio quelli descritti poco fa). Corpo-mente-spirito sono un Uno, questo significa che riequilibrando il corpo, in modo automatico e immediato, anche la mente e lo spirito ritrovano benessere, perché in noi tutto è collegato.


A questo punto ti starai chiedendo: certo, tutto bello, magico e spirituale (forse anche un po’ complesso all’inizio), ma se io sto male e si blocca questa fantomatica energia, come capisco a cosa ricondurre il mio malessere? Semplice.Ogni emozione che proviamo può essere ricondotta ad un organo interno.

Ciò significa che provare determinate emozioni in modo continuativo, eccessivo o anche viverne la totale
assenza influenza in modo diretto l’organo corrispondente:

  • Rabbia e frustrazione si “depositano” nel fegato,
  • Ansia e preoccupazione mandano in disequilibrio milza e stomaco, tristezza e depressione colpiscono
    l’energia del polmone, mentre la paura sferra duri colpi ai nostri reni.

Imparare ad ascoltarsi concede una consapevolezza tale da capire il proprio disturbo in base ai dolori o al malessere che presenti; per esempio io ormai so di essere soggetta ai dolori delle gambe, precisamente nella linea verticale che collega l’interno coscia ai piedi, come conseguenza di un blocco nel meridiano della milza dovuto al rimuginare troppo.

Mani che premono sui meridiani delle gambe
Movimento Shiatsu di digitopressione sui meridiani delle gambe.

Cosa significa imparare ad ascoltarsi?

Non hai mai imparato ad ascoltarti? Sei in buona compagnia. La bella notizia car* lettore o lettrice è che per i primi approcci c’è un metodo generale più pratico e chiaro (urrà!). In medicina cinese esistono cinque morfotipologie, ossia cinque costituzioni umane che corrispondono a cinque elementi: Acqua, Metallo, Terra, Fuoco e Legno. In base ad alcune caratteristiche psicofisiche è possibile individuare a quale delle cinque morfotipologie apparteniamo.

Prendiamo come esempio il Metallo visto che è il mio elemento.
I soggetti metallo sono in genere persone calme e pazienti, ma anche capaci di azioni forti e taglienti. Sono persone oneste, leali, sincere e hanno una propensione naturale per il comando e l’organizzazione.

Spesso hanno doti espressive e artistiche, con una propensione per i lavori manuali e di precisione. Possono essere molto ordinati oppure molto disordinati (la montagna di vestiti usati sulla sedia di camera mia parla chiaramente per me).

Sì, insomma, sono i “precisetti”, ma anche quelli che ricercano la bellezza e l’armonia. Hanno una buon capacità introspettiva e tendenzialmente selezionano le cose in base ai propri valori (cibo, amicizie, lavoro e abitudini). A volte rischiano di ritrovarsi imprigionati in un’eccessiva chiusura causata da questa tendenza all’introspezione, alla selezione, alla riflessione, presentando un sottofondo dissimulato di tristezza.


L’emozione che più li tormenta è appunto la tristezza: il metallo ha bisogno di seguire i suoi ritmi calmi, di fare qualcosa che lo faccia sentire utile e deve sapere fare economia delle sue energie. Quando energeticamente
soffrono disequilibri possono presentare disturbi della pelle, delle vie respiratorie e del colon.


Ti avevo già perso all’inizio della descrizione? Okay, ti aiuto con una metafora. Il soggetto metallo lo è proprio nel vero senso della parola: all’inizio è freddo e rigido, ma dandogli calore si scalda fino a diventare malleabile.

Di conseguenza alcuni organi sono legati a un elemento in particolare: cuore e intestino tenue al Fuoco, polmoni e intestino crasso al Metallo, reni e vescica urinaria all’Acqua, fegato e vescica biliare al Legno, milza e stomaco alla Terra.

Ora starai pensando: ma prima hai detto che hai problemi con la milza, mentre ora mi spieghi che gli organi legati all’elemento Metallo sono polmoni e intestino crasso. Ed è proprio qua che ti stavo aspettando. Ogni persona è caratterizzata da un elemento in particolare, ma tutti presentiamo dentro di noi tutti e cinque gli elementi.

Questo spiega perché io sia un Metallo che ha problemi con la Milza: significa che la mia loggia Terra (a cui sono legati Milza e Stomaco) si trova spesso in difficoltà e a risentirne di più è proprio la Milza.

Come so tutte queste cose sullo Shiatsu? Tanto interesse e grandi chiacchierate con amici e shiatsuka.
L’Operatore Shiatsu o shiatsuka è colui che esegue il massaggio, facendo pressione su alcuni punti del corpo, utilizzando le mani. No, non può farlo chiunque.

Sì, bisogna studiare per avere l’abilitazione. No, non sono maghi o streghe. Sì, anche loro devono farsi massaggiare da altri operatori per riequilibrarsi.

Perché ho iniziato ad approcciarmi allo Shiatsu? Questa è una domanda più difficile.

La consapevolezza è il primo passo per stare meglio 

“Non sto bene” penso sia una delle frasi più difficili da dire alle persone che ti circondano, ma soprattutto a  se stessi. Mi sentivo così quando una cara amica mi suggerì di provare a fare un massaggio Shiatsu per  provare ad alleviare i disturbi psicofisici dovuti ad alcuni problemi della mia vita.

Quando ho ricevuto il  primo trattamento, la mia shiatsuka Laura (santa donna!) ha ascoltato il mio corpo e l’ha definito come  “una pentola a pressione pronta a esplodere”. Una descrizione abbastanza accurata per quel periodo. Da  quel momento in poi non ho più potuto farne a meno. 

Sia chiaro: non è stato un processo lineare; ci sono stati altri periodi di livello “pentola a pressione” e ho  affiancato allo Shiatsu la psicoterapia.

Non ti sto parlando della pozione magica che risolve tutti i mali,  perché solo noi possiamo risolvere noi stessi: sto parlando di un valido alleato che mi ha permesso di  essere più consapevole e compassionevole verso me stessa, a farmi accettare il fatto che potevo stare  male, a lasciar andare ciò che mi rendeva infelice, a capire che tutto è in movimento e il cambiamento fa  parte della vita, ma soprattutto a smettere di sentirmi sbagliata per come sono fatta o per ciò che faccio.

Okay, okay, in realtà ci sto ancora lavorando, lo ammetto; ma è continuando a lavorare su noi stessi che  arriviamo alla nostra versione migliore, giusto?  

Quello che senti, o non senti, è il modo con cui il tuo corpo comunica: “Hey! Guarda, qua la situazione non  è rosea. Ti faccio provare un po’ di cose spiacevoli così lo capisci, okay?”, “No, scusa non puoi dirmi  chiaramente cosa non va così lo risolvo?”, “Ahahaha, quanto sei simpatica. Tieni un po’ di ansia, ciao!”.

Non serve arrivare a sentirsi a pezzi per iniziare a fare Shiatsu: può essere un momento di pausa, per  ritrovare una condizione di benessere o per farsi una “coccola”.

Shiatsuka che fa pressione sulle mani
Shiatsuka mentre effettua un trattamento Shiatsu sulle mani del paziente

Come posso avvicinarmi allo Shiatsu? 

Non sono una professionista del settore, ma un’umile adepta che ha trovato nello Shiatsu una visione  migliore della vita, spiritualmente e fisicamente.

Ci sarebbe ancora molto da dire sullo Shiatsu, quindi ti  consiglio di seguire il profilo Instagram della mia shiatsuka @shiatsulau e prenotare un trattamento. Lei  riesce ad ascoltare le persone in maniera attiva, sia tramite i trattamenti, che tramite i social.

Spesso su Instagram pubblica delle stories in cui chiede dei feedback al suo pubblico in riferimento a come le persone  si sentono: c’è chi ha continue emicrania per lo stress, chi soffre di insonnia per l’ansia, chi piange  continuamente per il troppo carico emotivo e così via.

Tramite questi feedback diretti crea dei contenuti  specifici che spiegano un determinato problema o un particolare dolore. Riesce a farti sentire capit* e  ascoltat*. 

Chiudo questo discorso con una frase letta su Instagram (@culturapositiva) che credo possa riassumere  questa lunga chiacchierata: 

È chiaro che muori di paura: ti sei dovut* ricostruire così tante volte che non vuoi romperti di nuovo. Però,  dimmi se ogni volta che torni non sei sempre un po’ più forte.” 

Allora, ho mantenuto la promessa iniziale? 

Alessia Bosio,
I anno del biennio specialistico di Grafica e Comunicazione (A.A. 2020/21)


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