Un cardellino sulle pareti dell’Aula Magna

Pubblicato da Hdemia SantaGiulia il

Un cardellino, un volatile piccolo, forse anche poco significativo, che però trova il suo spazio ideale per mostrare la sua grande bellezza, grazie alle creatività dello street artist Paolo Psiko. 

Nato a Torino (1982), da anni vive e lavora a Ferrara. L’artista, a Brescia per partecipare alla manifestazione Yellow Jam, è stato invitato nella giornata del 15 aprile 2019 presso l’Accademia SantaGiulia di Brescia, dove ha illustrato il proprio processo creativo ad un platea di studenti dell’Accademia, dando testimonianza del suo lavoro.

Dopo la conferenza Paolo ha realizzato un progetto appositamente ideato per la parete esterna dell’Aula Magna dell’Hdemia SantaGiulia.

Ad aiutarlo quattro studenti selezionati dalla Direzione: Edoardo Massenza Milani (Nuove tecnologie III), Elia Conti (Grafica I), Filippo Giuliari (Grafica III), Accel Ariel Rivas Utzhca ( Pittura II).

La scomposizione: la chiave della sua ricerca artistica

Paolo, attraverso le sue opere, indaga il rapporto tra il piccolo e il grande. Il suo messaggio passa attraverso la variazione delle dimensioni, come per l’ingigantimento di questo piccolo animale.

Il modus operandi della sua ricerca artistica è la scomposizione. Le sue opere si denotano per l’evidente frammentazione dell’immagine e le sovrapposizioni, nelle loro possibili varianti.

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PSIKO DURANTE LA REALIZZAZIONE DEL CARDELLINO | PH: ALICE CHERUBINI

In fase di progettazione, l’artista rimuove alcuni elementi, consideranti di secondaria importanza, come per esempio le zampe dei volatili, i soggetti principali delle sue opere.

Le sue composizioni tendono a smaterializzarsi, anche attraverso frequenti rimandi ai pixel, che offrono una prospettiva movimentata e indeterminata della figura, scomposta e ricomposta sulla superficie murale.

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DETTAGLIO DEL CARDELLINO | PH: ALICE CHERUBINI

Il dinamismo dell’opera è inoltre accentuato dalla protensione spaziale delle ali e del piumaggio dei soggetti trattati – che conferisce ancor più un senso di sconfinamento tra il reale e l’irreale – e dalla composizione diagonale che utilizza spesso in contrapposizione alla forma rettangolare del muro.

Un muro bianco può incutere timore…

Così, come una semplice tela bianca, anche un parte ancora da dipingere può incutere timore. L’artista ha voluto condividere con i giovani ragazzi alcune tecniche e i suoi metodi di approccio alla street art.

Nei suoi lavori inizia a dipingere dall’alto verso il basso, partendo a dipingere dal nero, per poi sfumare con altri colori la creazione della figura.

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Gli studenti e Psiko in posa prima di iniziare il pezzo | PH: Laura Tonin

I quattro studenti hanno colto questa preziosa opportunità, per lavorare fianco a fianco all’artista, ed avere così un approccio diretto al mondo della street art che da anni continua ad appassionare e attirare tantissimi giovani.

EdoardoElia, Filippo, Accel Ariel sono stati soddisfatti, non solo del risultato finale e dell’unicità dell’esperienza, ma soprattutto di aver regalato una nota di bellezza alla propria Accademia e di aver fiancheggiato un Artista che già conoscono e seguono.

Leggi la rassegna stampa qui!

Giovanni Rossi,
I anno del Biennio Specialistico di Arti Visive Contemporanee



1 commento

La tecnica a spruzzo: murales, graffiti e street art — Hdemia SantaGiulia - il blog · 26 Settembre 2019 alle 14:46

[…] Guarda qui il murales realizzato da alcuni studenti della nostra Accademia, insieme a Paolo Psiko. […]

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