Fotografia di moda: incontro tra design e arte a tutti i livelli

Pubblicato da Hdemia SantaGiulia il

Oggi cercherò di riflettere su un tema che ormai spopola ovunque, chi più informato e chi meno, chi più interessato e chi meno, ma oggi non esiste persona che non sappia qualcosa di moda.

La moda è un mondo a cui personalmente sono molto legata per vari motivi, ma, soprattutto, mi affascina il modo in cui la moda è legata imprescindibilmente all’arte.

Questa semplice dicotomia arte e moda nasconde in realtà il grande universo di una relazione articolata su cui si è indagato molto nel corso del tempo.

Arte e moda si sono fronteggiate a testa alta spesso l’una con l’altra, anche nel passato.

Se gli artisti sono stati affascinati dall’abbigliamento, come strumento essenziale per dare realismo alle loro raffigurazioni, gli artigiani sarti hanno tratto molte volte le loro ispirazioni dal mondo dell’arte e assunto atteggiamenti che li equiparavano agli artisti.

Passando subito a qualche esempio concreto, focalizziamo il percorso, per esempio, sul lavoro di Salvatore Ferragamo ispirato e appassionato dalle avanguardie artistiche del Novecento.

Il Museo Salvatore Ferragamo

La particolarità del piano espositivo risiede nella collaborazione di più istituzioni culturali e nella dislocazione della mostra in varie sedi: oltre al Museo Salvatore Ferragamo, promotore e organizzatore del progetto insieme alla Fondazione Ferragamo, ospitano le diverse esposizioni a Firenze la Biblioteca Nazionale Centrale, le Gallerie degli Uffizi (Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti), il Museo Marino Marini e, a Prato, il Museo del Tessuto.

Le istituzioni coinvolte hanno partecipato attivamente alla realizzazione dell’idea progettuale, con l’obiettivo di invitare a una riflessione comune fra moda-arte e moda-design.

La sezione più celebre della mostra è dedicata a Ferragamo e alle sue calzature, giudicate, già negli anni Trenta, manufatti di valore artistico, facendo riferimento ad un concetto dell’arte che focalizzava l’attenzione sulla maestria tecnica al pari della creatività concettuale.

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Alcuni atelier degli anni Cinquanta e Sessanta erano già luogo di studio e d’incontri che hanno dato vita alla cultura della celebrità, per poi proseguire con le sperimentazioni degli anni Novanta e arrivare a domandarsi se, nell’industria culturale contemporanea, si possa ancora parlare di due mondi distinti, o se invece siamo di fronte a un fluido gioco di ruoli tra arte e moda.

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La cosa però che mi ha spinto a riflettere su questo tema e che, avvicina moltissimo la moda a una vera e propria arte è la fotografia, e più specificatamente, proprio la fotografia di alta moda.

La fotografia di moda è un genere fotografico il cui scopo è quello di ritrarre e valorizzare capi di abbigliamento, accessori ed altri oggetti legati alla moda.
La fotografia di moda è principalmente sfruttata per campagne pubblicitarie o servizi in riviste di moda come Vogue, Harper’s Bazaar, Elle, Vanity Fair, Marie Claire o Allure.
Nel corso del tempo, la fotografia di moda ha sviluppato una propria estetica, in cui gli abiti e la moda sono valorizzati da altri elementi presenti nella fotografia”.

– Wikipedia

Che ci piaccia o meno, abbiamo a che fare con la fotografia di moda ogni volta che sfogliamo un quotidiano o una rivista, ogni volta che navighiamo in internet, e perfino quando stiamo andando a lavoro in macchina e vediamo un cartellone pubblicitario.

Quando la fotografia di moda è nata, nel 1839, aveva un solo scopo: vendere.

Al giorno d’oggi, invece, è una vera e propria forma d’arte, in cui il fotografo riesce rappresentare uno stile di vita miscelando sapientemente soggetto, luci, scenografia, abbigliamento, trucco, acconciature e luci. Tutto questo attraverso lo sguardo unico e peculiare del professionista.

Ancora oggi, uno dei più conosciuti fotografi di alta moda è Mario Testino: fotografo di moda peruviano classe 1954.

Ha lavorato per Vogue e Vanity Fair. Ha raggiunto l’apice del successo quando Lady Diana lo scelse per un servizio su di lei pubblicato su Vanity Fair nel 1997.

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Da quel giorno la famiglia reale inglese si è sempre rivolta a lui, così come le più importanti celebrità degli ultimi 20 anni.

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Altra grande della fotografia di alta moda è nata negli Stati Uniti nel 1949, Annie Lebovitz, americana di terza generazione, di origine ebrea e di famiglia proveniente dall’Europa dell’Est.

Tutti conoscono i suoi ritratti di John Lennon e Yoko Ono, ma non sono solo queste le sue opere celebri. La Leibovitz, infatti, divenne famosa durante i suoi 13 anni passati come fotografa per la rivista Rolling Stone, dal 1970 al 1983.

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Nel 1975, occupò il ruolo di fotografa della tournée di concerti del gruppo rock dei Rolling Stones. Per lungo tempo è stata la fotografa preferita delle celebrità del mondo del cinema e dello spettacolo.

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Trovo che l’arte visiva, tra le tante cose, includa anche questa forma fotografica: gli abiti di alta moda, ormai, si avvicinano sempre più a dei capolavori.
Oltre ad essere indossabili, infatti, sono curati nei minimi dettagli come vere opere d’arte, grazie ad alcuni talenti unici si riesce a fare della moda, che va dal vestito, all’accessorio, dal trucco al parrucco, dalla posizione alla luce, dal luogo alla scenografia, delle vere e proprie sculture di tessuto per le quali sono stati costruiti degli appositi musei.

Emma Taramelli
III anno del corso di Scenografia


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