Un’isola da raccontare: nuova identità visiva per San Francesco del Deserto

L’Isola di San Francesco del Deserto è una piccola oasi verde nel cuore della laguna veneta, tra Sant’Erasmo e Burano.
Immersa nella quiete, ospita un convento di Frati Minori, secondo la tradizione fondato dallo stesso San Francesco d’Assisi nel 1220, al ritorno dal viaggio in Terra Santa mentre era alla ricerca di un luogo di preghiera e silenzio. Nel 1233, fu poi donata all’ordine francescano da Jacopo Michiel, nobile veneziano.
Ancora oggi, l’isola è un ambiente di meditazione e spiritualità, privo di servizi turistici: l’accoglienza è riservata a chi desidera vivere un’esperienza di silenzio, fatta di esercizi spirituali e vita comunitaria. Quasi ogni giorno i frati offrono una visita guidata che accompagna i visitatori alla scoperta del convento, della chiesetta, dei giardini immersi tra i grandi cipressi e dei due chiostri, uno duecentesco e l’altro rinascimentale. Una realtà custode di bellezza che desidera condividerla e aprirsi al futuro, per promuovere valori di fratellanza, accoglienza e senso di comunità.

In questa cornice si inserisce il progetto affidato alle studentesse del triennio di Grafica dell’Accademia SantaGiulia, chiamate a progettare una nuova immagine coordinata per l’isola.
Un incarico speciale nato dal desiderio di raccontare con coerenza visiva l’identità di un posto così unico.
Il progetto ha coinvolto, su base volontaria, anche gli studenti del biennio specialistico in Grafica, che hanno svolto il ruolo di art director. Sono stati loro a dirigere i brief, a guidarne le scelte progettuali e a coordinare le attività, mettendo alla prova le loro capacità di leadership.
Coordinati dai professori Rosina e Freddi, il progetto ha coinvolto ventiquattro studenti del corso di primo e di secondo livello di Grafica dell’Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia. Un’esperienza di crescita personale e professionale che ha incarnato lo spirito della didattica peer-to-peer: imparare insieme e insegnare reciprocamente per costruire un’identità visiva capace di raccontare l’anima dell’Isola di San Francesco del Deserto.

Come ci racconta Alberto Paglioli, studente del biennio: “Il primo passo è stato costruire una scaletta operativa, superando le difficoltà legate a orari diversi, scadenze e altri progetti in corso. Poi ci siamo divisi in tre gruppi e solo alla fine ci siamo riuniti per ottimizzare il lavoro nelle fasi conclusive. Il nostro ruolo è stato esclusivamente di coordinamento e supervisione: aiutare le ragazze del triennio con strumenti e suggerimenti che si imparano nel biennio specialistico o attraverso l’esperienza”.
Gli studenti del biennio si sono occupati della definizione dei brief interni, dell’affiancamento tecnico e della revisione finale dei loghi, assicurandosi che le proposte fossero tecnicamente valide, funzionali e riproducibili, ad esempio in fase di stampa. “Abbiamo chiesto che ogni progetto finale fosse accompagnato da una spiegazione scritta che specificasse anche le sue possibili applicazioni”, continua Alberto. “Il processo ci ha visto operare in una simulazione molto realistica di ciò che accade nel mondo del lavoro”.
Il compito delle studentesse del triennio è stato invece quello di trasformare valori complessi come spiritualità, silenzio e fraternità in una forma visiva concreta, armonica e comunicativa. Una sfida tutt’altro che semplice.

“Tra noi ragazze, c’è stata fin da subito una bella intesa”, racconta Giulia Cavion. “Ognuna ha lavorato su una proposta diversa, cercando di offrire al committente un ventaglio di interpretazioni coerenti ma distinte. Il supporto dei ragazzi del biennio è stato fondamentale per superare i nostri limiti tecnici e organizzativi”.
La collaborazione è stata quindi un’occasione formativa preziosa per entrambi i corsi. Il triennio ha avuto la possibilità imparare a lavorare in squadra. Il biennio quella di affinare competenze di leadership e coordinamento. “Chi frequenta un corso specialistico”, aggiunge Alberto, “spesso ambisce a ruoli che vadano oltre la semplice esecuzione grafica. In questo progetto, abbiamo avuto la possibilità di costruire un brief, fare ricerca, guidare un team. È stato molto educativo. I risultati ci hanno dato ragione: i committenti sono soddisfatti, e lo siamo anche noi”.
Sia Alberto che Giulia sottolineano quanto il metodo didattico abbia arricchito il percorso. Lavorare insieme, con ruoli e competenze diverse, ha permesso di riprodurre fedelmente le dinamiche di un contesto professionale reale. “Grazie ai ragazzi del biennio”, conclude Giulia, “abbiamo imparato che le scadenze possono essere gestite in modo sereno, senza ansia. È una competenza necessaria per il nostro futuro. L’anno prossimo mi piacerebbe mettermi in gioco come coordinatrice. È un ruolo che insegna a decidere, ascoltare e valorizzare il lavoro degli altri”.

Il progetto ha quindi offerto un’opportunità concreta di collaborazione, responsabilità e crescita. L’isola di San Francesco nel Deserto ha ora nuove proposte di identità visiva: coerenti, rispettose e poetiche.
“Grazie ai ragazzi e alle ragazze che ci hanno fatto intravedere il futuro – dicono i frati dell’Isola – Un futuro luminoso, in cui i giovani esprimono il loro talento artistico con passione e umiltà.”
L’Accademia SantaGiulia, ancora una volta, si conferma come luogo dove la formazione incontra il mondo e dove la grafica diventa uno strumento per raccontare l’anima dei luoghi.

Ufficio Comunicazione, Accademia SantaGiulia
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