Mi specializzo o comincio a lavorare?

Pubblicato da Hdemia SantaGiulia il

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Per decidere le statistiche e i dati possono aiutare a valutare la situazione.

Partiamo da un presupposto: per farsi notare oggi in ambito lavorativo servono competenza e dinamicità. Il mondo del lavoro va sempre più veloce e in alcuni ambiti – sempre più numerosi – quello che oggi è nuovo domani è già vecchio. Il giovane che si vuole inserire in un’azienda troverà centinaia di candidati preparati come lui, magari dopo una laurea breve. Come potrà farsi scegliere? Cosa lo caratterizzerà rispetto agli altri? Poco, anzi pochissimo. Forse a sopravvivere saranno quelli con un talento più spregiudicato. Ma sono pochissimi. Per questo anche le aziende selezionano sempre più volentieri, per ruoli di livello, candidati che hanno proseguito il loro percorso di studi con una specialistica o/e un master.

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Secondo i dati pubblicati da AlmaLaurea nel 2021 il tasso di occupazione tra i laureati di secondo livello è pari al 74,6% in tendenziale aumento rispetto al 2019 (+2,9%). In miglioramento anche la retribuzione mensile netta a un anno dal titolo che nel 2021, in media, era pari a 1.407 euro: anche in questo caso rispetto all’indagine del 2019 si rileva un aumento del +7,7%. La laurea Specialistica aumenta le possibilità di trovare un lavoro altamente qualificato: il 78% dei laureati magistrali ottiene un impiego del genere entro 6 mesi, mentre solo il 66% di laureati triennali riesce in tale impresa.

I pro a favore della specialistica sarebbero: più esperienza, più specializzazione e quindi più professionalità; uno stipendio più alto e un’entrata in azienda con un livello contrattuale più alto.

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I Bienni Specialistici permettono allo studente non solo di rafforzare le conoscenze teoriche, ma soprattutto di incrementare le esperienze concrete. Stage e tirocini, ma anche progetti formativi reali consentono al laureando di presentarsi sul mercato del lavoro, al termine dei 5 anni, con un bagaglio d’esperienza utile ad un inserimento più veloce in azienda.

Non solo. Certi bienni danno anche la possibilità di sviluppare un ambito che magari tocca solo trasversalmente quello che lo studente ha studiato nel triennio. E anche questo è un punto a favore per chi continua negli studi. Perché? Perché sempre di più nelle aziende sono richieste oltre alle hard skills, le soft skills ossia le conoscenze trasversali. Quelle peculiarità legate al carattere e all’atteggiamento con il quale ci si rapporta ad un problema, ad un collega o ad un cliente.

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Secondo le statistiche il 25,4% degli studenti sceglie una specialistica di un Ateno differente da quello nel quale ha conseguito la laurea triennale e questo arricchisce le conoscenze teoriche, ma permette soprattutto una preparazione più trasversale e quindi più spendibile sul mercato del lavoro. Tendono a restare nello stesso Ateneo gli studenti delle facoltà tradizionali come Giurisprudenza, Ingegneria, Medicina: indirizzi per i quali è quasi una scelta obbligata conseguire la laurea specialistica per poter accedere a concorsi pubblici o anche solo per entrare negli albi professionali.

Diverso per quelle facoltà umanistiche e artistiche, come anche per le Accademie, dove la scelta di proseguire è dettata dalla voglia di sperimentare e di introdursi nel mondo del lavoro. Chi decide di continuare lo fa per specializzarsi ulteriormente e ottenere quelle conoscenze trasversali spendibili in vari settori del mondo del lavoro.

Consultando i piani di studio delle Accademie emerge come frequentare un Biennio Specialistico permetta l’approfondimento teorico, ma anche un solido confronto pratico basato sulla relazione con i professionisti del settore che contribuiscono a dare allo studente le coordinate per introdursi più agevolmente nel mondo del lavoro.

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Decidere di proseguire gli studi, conseguendo una laurea specialistica, quindi, non rallenta l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani, ma consente loro di acquisire maggiore professionalità e di risultare più appetibili per un’azienda.

Francesca Marmaglio
Ufficio Comunicazione, Accademia SantaGiulia


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