Un metodo non metodo
“La Casa dei bambini sposa la mia idea di scuola”
Sono le parole dette da Veronica Faini, coordinatrice e maestra della “Casa dei bambini” di Ponte San Marco (BS).
SECONDO INCONTRO a distanza
Attraverso questo incontro a distanza – che segue quello avuto con le maestre della scuola dell’infanzia di Molina del Lario – abbiamo potuto imparare le innovazioni proposte dal “non metodo” della scuola montessoriana. Un sistema educativo sviluppato dalla pedagogista Maria Montessori, a partire dal 1907 e da sempre al servizio dei bambini e dei ragazzi fino alla maggiore età.
Il metodo montessoriano si basa sull’indipendenza, sulla libertà di scelta del proprio percorso educativo (entro i limiti) e sul rispetto per il naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino. Mira, infatti, ad accrescere un senso di responsabilità e consapevolezza del luogo, delle persone e di sé stessi, in relazione al mondo che ci circonda.
L’IDEA DI BELLO
Montessori apre le “Case dei bambini” nel 1907 seguendo una personale idea di bello.
Nello sviluppo dell’infante lo spazio risulta essere fondamentale e, per questo motivo, viene definito “maestro”. Il luogo deve, dunque, essere a misura di bambino: tutto deve essere accessibile e alla sua portata. Il bambino deve essere incentivato ad avere una sua autonomia e a percepire il luogo come un ambiente naturale, dove poter essere spontaneo.
“La scuola è quel luogo dove ti senti bene e accolto quanto a casa,”
cit. Veronica Faini
Casa e scuola sono la stessa cosa, unite, per conferire il maggior numero di stimoli e spunti. L’idea di bello, nella scuola montessoriana, sta nell’essere accogliente, ordinata e pulita. Non esiste un eccesso di materiali (un numero corretto), al fine che si possa sviluppare, nel bambino, un senso di rispetto, di correttezza e di responsabilità nei confronti dell’ambiente e delle persone che lo vivono.
I materiali utilizzati in queste scuole sono mirati e scientifici. Questi sviluppano nel bimbo delle competenze linguistiche e d’abitazione cosmica, facendogli vivere esperienze stimolanti a livello sensoriale e percettivo (es. materiali neutri ma di diversa grana), alimentando curiosità e conoscenze e conferendo una buona dose di autonomia.
“La bellezza salverà il mondo, è vero, e parte dai bambini”.
In una scuola montessoriana, come quella di Veronica, il bambino non solo è libero di scegliere il materiale, ma anche di decidere autonomamente di svolgere un’attività e d’imparare.
OFFRIAMO AI BAMBINI IL BELLO
Nel bambino agisce un maestro interiore, che lo porta ad orientarsi verso determinate scelte, che soddisfano i suoi bisogni naturali di acquisire nozioni.
Ogni attività ha il suo spazio con i suoi “vassoi” (realizzati in legno neutro) contenenti già tutto il materiale necessario, il quale è mantenuto con riguardo per poter essere a disposizione di tutti: “il lavoro che si inizia lo si finisce e lo si sistema pulito, ordinato e finito”.
In questo ambiente l’adulto è un aiutante: predispone ciò che serve e “coglie le necessità del bambino da ogni sfumatura per poi riportarle nell’ambiente”.
Il ruolo dell’adulto non è quello di imporsi sul bambino, ma quello di accompagnarlo ed aiutarlo perché possa ordinare dati ed esperienze interiorizzandole in conoscenze, che lo portino a modificare il suo comportamento.
L’infante raggiunge con serenità le competenze fornite codificando quello che gli sta intorno. Per Veronica, infatti, è più importante il processo del prodotto finale poiché permette di assimilare tutti quegli stimoli che il bambino coglie e porterà con sé.
LA BELLEZZA DIVENTA MAESTRA
Durante questa presentazione, Veronica Faini ci ha accompagnato verso una modalità d’insegnamento che va trasmessa con gioia ed entusiasmo. Abbiamo imparato come l’arte sia importante sia per il bambino, perché funge da mezzo d’espressione e conoscenza, sia per l’insegnante, perché è un mezzo con il quale prendersi cura dell’altro.
Lo spazio, non meno importante, si avvicina all’idea di bello arricchendo chi lo fruisce e chi lo abita.
Il metodo che questa scuola utilizza per fornire strumenti, sguardi e modi diversi di osservare il mondo è importantissimo.
I bambini sono gli adulti di domani e la loro formazione influisce molto sul futuro. I ruoli dell’arte e della libertà di espressione sono fondamentali.
Ci rimarrà sicuramente nel cuore il concetto con cui Veronica ci ha salutati durante questo incontro: “il bambino è il padre dell’uomo”.
Scritto da
Studenti del biennio specialistico di Scultura Pubblica Monumentale
Revisione di
Professoressa Damiana Gatti, docente di Pedagogia e didattica dell’arte e Didattica per il museo
Editing
Valentina Dantes, studentessa del III anno di Web e Comunicazione d’impresa
2 commenti
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L'arte per il cambiamento di se stessi — Hdemia SantaGiulia - il blog · 30 Giugno 2020 alle 10:34
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