Arturo Martini, scultura lingua morta
“[…] Poesia musica architettura e pittura si tradussero come lingue antiche nei successivi volgari aderendo alla vita. Soltanto la scultura restò immobile nei secoli, lingua aulica e sacerdotale, simbolica scrittura incapace di svolgersi nei secoli. Per questo la scultura mi è sempre apparsa come una lapide scritta in greco o in latino […] inutile riprodurre oggi un cavalier d’industria alla maniera egizia o sul tipo di Ercolano. La scultura resta quello che è: lingua morta che non ha volgare né potrà mai essere parola spontanea fra gli uomini.”
Arturo Martini, Scultura lingua morta, 1945
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