Problemi con lo studio? Mai più!

Pubblicato da Hdemia SantaGiulia il

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Ecco alcuni trucchi collaudati per ideare un tuo metodo di studio e migliorare l’apprendimento, soprattutto se soffri di un DSA!

Studi molto e rendi poco?

Passi le giornate sui libri senza mai concederti una pausa perché il professore ti chiederà ovviamente l’unico capitolo che non hai studiato?

Forse, come me, soffri di un DSA, cioè di un Disturbo Specifico di Apprendimento.

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Avendo problemi di linguaggio, negli anni ho dovuto escogitare delle tecniche che mi aiutassero sia nella gestione del tempo, sia nella memorizzazione ed esposizione dei contenuti scolastici.

Ed ora condividerò con te alcuni trucchetti per migliorare la tua vita da studente!

Trucchi per studiare bene e rendere molto

Preparazione della postazione di lavoro

Scegli una stanza che ti dia un senso di calma e di familiarità. Deve essere ordinata così la tua mente non avrà altro a cui pensare e non si “sconcentrerà”.

Ricordati che la porta della stanza non dovrà mai trovarsi alle tue spalle perché per questioni ataviche una parte del tuo cervello rimarrebbe sempre impegnata a controllare ciò che succede dietro di te.

Prepara il materiale: computer, libri, penne, matite, evidenziatori… tutto ciò che ti occorrerà per poter studiare. Preparandoli subito, dopo non dovrai interrompere il “flusso di studio”. Se avrai la scrivania ordinata ti sarà facile trovare tutto in un attimo.

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In più creati dei cartelli motivazionali e appendili intorno a te: “Ripasso e coraggio”, “Se hai superato storia del design ora puoi superare tutto”; frasi, citazioni che ti spronano oppure momenti da ricordare che ti danno la carica.

Così appena avrai un momento di sconforto sarai subito riportato sulla via dell’ottimismo.

Creati un rito di studio: ogni volta che dovrai iniziare a studiare farai più o meno sempre le stesse azioni.

Io, per esempio, accendo sempre una candela profumata, sistemo la lampada nello stesso modo e mi metto in pigiama. Questo aiuta la tua mente e il tuo corpo a capire che stiamo per entrare nella “modalità studio”.

Questo riconoscere il momento ti farà guadagnare concentrazione e quindi tempo, oltre al fatto che sarai anche più rilassato.

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Organizzazione del piano di studi

Prendi in mano il calendario e segnati le date delle consegne e degli esami. Ora avrai una visione generale del tempo che hai e di quello che potrai riuscire a fare.
Inizia a calcolare quante pagine devi affrontare al giorno per poter arrivare pronto qualche giorno prima dell’esame.

Lascia sempre 2/3 giorni di margine, non puoi mai sapere se ti può accadere un imprevisto!

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Organizza la giornata con degli orari di studio prestabiliti che ogni giorno dovrai rispettare. Per esempio “Ogni giorno studierò dalle 15 alle 19”.

La continuità è un forte elemento che aiuta mente e corpo a mantenere dei buoni ritmi senza soffrirne. Come un maratoneta. Ovviamente dovrai tener conto che la mente riesce a stare concentrata più o meno per 45 minuti quindi ogni tanto fai una pausa.

Alzati, cammina un po’, chiacchiera un con qualcuno. Io per esempio gioco un con il mio gatto.

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Memorizzazione

Eccoci al momento saliente! Ma se hai già fatto tutto quello che ho elencato prima se già a metà dell’opera.

Armati di libro, appunti, evidenziatori e matite: inizia a leggere il materiale e creati un quadro generale di tutto ciò che devi studiare. Successivamente spezzetta il lavoro, sarai più concentrato sulle singole parti e riuscirai a memorizzare meglio gli argomenti. Per esempio suddividi in capitoli o in paragrafi.

Sottolinea poco, solo le parole chiave e i concetti davvero importanti. Crea una scala gerarchica per i concetti con i colori: per esempio il giallo è per le parole chiavi e i concetti davvero molto molto importanti, il verde per cose abbastanza importanti e la matita è per segnarsi-cerchiare i nomi, le date e per scrivere le note a fianco.

Ogni volta che qualcosa non ti è chiaro o ti crea dubbi, segnatelo su un foglio.
Sul momento cercherai velocemente una risposta (vocabolario, dizionario, internet, appunti presi in classe) per capire di cosa si sta parlando, ma solo successivamente creerai gli appunti completi.

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Appunti completi (o Ciccia)

In questo momento creerai un file (io sono abituata al computer perché è più pratico, rapido ed ordinato come metodo quindi te lo consiglio vivamente) nel quale inserirai tutti i dati che hai raccolto dagli appunti che avevi preso in aula, internet, libri, ecc.

Creerai un testo completo con frasi corrette: queste frasi saranno quelle che dovrai più o meno ripetere durante l’esame.

Attenzione! Non devi impararle a memoria, ma quando ripeterai ad alta voce (si, lo farai) le utilizzerai come riferimento così da creare un discorso chiaro e preciso senza “sbavature” date dall’incertezza.

Aiutati con titoli ben definiti, le parole chiave in grassetto e con immagini e foto.
La mente ricorda meglio e con più facilità un’immagine piuttosto che un testo.

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Appunti schematici (o Scheletro)

Adesso crea uno schema sintetico di tutto di concetti che dovrai ricordare per forza perché sono quelli davvero molto molto importanti.

Seguendo gli appunti completi crea una sorta di mappa concettuale. Questo schemino sarà l’immagine che ti rimarrà impressa nella mente che potrai visualizzare per poter spiegare i diversi argomenti.

Quindi poche parole e tante frecce e colori. Lo schema deve essere ordinato e facile da leggere. Se andrai nel panico poco prima di sostenere l’esame, guarderai questo perché sono gli Appunti Schematici che dovrai sapere perfettamente. Poi la ciccia verrà da se grazie al “ripetere ad alta voce” degli Appunti Completi.

Questa mappa concettuale ti consiglio di farla a mano, soprattutto se l’esame è scritto: la tua mano ricorderà i movimenti e questo ti potrebbe aiutare nei momenti di perdita della concentrazione. 

Ovviamente funziona se scrivi almeno un paio di volte i pensieri-parole importanti.

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Ripetere, ripetere e… ripetere ancora!

In questo momento abbiamo di fronte: gli Appunti Completi (Ciccia) e gli Appunti Schematici (Scheletro).

Avendo scritti gli Appunti Schematici ormai faranno parte di te (in caso non fossero ancora incollati nella tua mente, riscrivili magari riorganizzando meglio la mappa concettuale).

Ora si inizia a ripetere ad alta voce!

Aiutati con un evidenziatore: sottolinea gli Appunti Completi (SOLO le parti più importanti e le parole chiave) così sarà più facile ricordare i collegamenti tra Ciccia-Scheletro.

Puoi ripetere da solo, al tuo gatto, ma ti consiglio di farlo insieme a qualcuno che ha voglia di ascoltarti, per esempio un compagno di classe che deve studiare la stessa cosa.

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Il trucco sta nel ripetere come se stessi insegnando a qualcuno che della materia non ne sa proprio nulla. Questo ti aiuterà a togliere i cosiddetti “fronzoli” e a fissare meglio i concetti sia a te che ripeti sia a colui che ti sta ascoltando.

Lascia che il tuo compagno di studi ti faccia domande per chiarire meglio gli argomenti: questo ti permetterà di imparare a gestire una situazione molto simile a quella di una interrogazione.

Altro piccolo trucco per la ripetizione: datti una rilettura la sera, nel letto, prima di andare a dormire. Si fisseranno i concetti nella tua mente e questa li ripeterà tutta la notte.

Non è grandioso? E poi mi chiedono perché sono notturna oppure una Short Sleeper contenuta!

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E durante l’esame?

Tutti i sensi del tuo corpo hanno una sorta di memoria e ogni volta che li stimoli in un modo che hai già usato in passato questi si “ricordano”. Questo vale anche per il palato!

Un trucco è quello di mangiare una caramella dello stesso gusto sia durante lo studio sia durante la prova.

Funziona come il rito di studio: riporterai il corpo ad emozioni polisensoriali che ha già vissuto e quindi questo si comporterà nello stesso modo. Ovviamente associa ad ogni materia un gusto tutto suo.

E se la stanchezza prendesse il sopravvento?

Ho una soluzione anche a questo!

“Un riposino è meglio di un caffè, perché la caffeina può ridurre le prestazioni della memoria. In altre parole, mentre possiamo sentirci più svegli dopo un espresso, siamo anche più inclini a commettere errori. Alcuni ricercatori del sonno suggeriscono di far ricorso a entrambi per aumentare il senso di vigilanza: bere un caffè prima di fare un pisolino. La caffeina infatti richiede 20-30 minuti per avere effetto, e questo farà sì che entri in gioco proprio al risveglio, facendoci sentire più svegli e attivi”.

Focus – 05 Febbraio 2017

 In poche parole: beviti un caffè e dormi, 15 minuti e sarai come un fiore!

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Per concludere ricordati che ognuno di noi è unico e fatto a modo suo e quindi anche il suo metodo di studio. Per cui ti consiglio di prendere i miei suggerimenti e mixarli secondo le tue doti e i tuoi limiti.

Vedi tu cosa ti aiuta di più 😉

In bocca al lupo per l’esame!

Lucia Bragadina
Studentessa del Biennio Specialistico in Grafica e Comunicazione


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