Arti visive
Biennio di Arti Visive: uno sguardo sul futuro dell’Arte
Il Biennio di Arti Visive dell’Hdemia è già futuro: consapevole del sistema dell’arte che ci aspetta là fuori e affamato di nuovo e sempre pronto a mutare.
Ilaria Bignotti è nata a Brescia nel gennaio 1979, è Dottore di ricerca in storia dell’arte contemporanea, storico dell’arte contemporanea, critico e curatore indipendente.
Nel 2003 si laurea in Conservazione dei Beni Culturali e dello Spettacolo, Università di Parma.
Nel 2011 vince il “Bando Ivano Becchi-Progetto Professionalità” grazie al quale è accolta quale ricercatore e studiosa sugli archivi di arte italiana degli anni ’60 e ’70 e di Nuove tendenze alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e al Museo d’arte contemporanea di Zagabria (novembre 2011-febbraio 2012.
Dal 2009 è Professore a contratto all’Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia dove insegna “Ultime Tendenze delle Arti Visive”, “Linguaggi dell’Arte Contemporanea”, “Sistema Arte” e dal 2014 è Coordinatore di ambito disciplinare per le Scuole di Pittura e Scultura.
Tra le altre cose, dal 2008 è curatore e tutor del Premio di Arti Visive San Fedele a Milano.
Ha scritto decine di saggi, monografie e cataloghi di mostre coerenti con le aree di ricerca che si concentrano sull’arte europea del secondo dopoguerra.
Il Biennio di Arti Visive dell’Hdemia è già futuro: consapevole del sistema dell’arte che ci aspetta là fuori e affamato di nuovo e sempre pronto a mutare.
Il monumento, oggi, ancora oggi, deve essere strumento e messaggio di denuncia. La scultura, un’esperienza individuale estesa a un fatto collettivo.
Carlo Ricchini, scultore dell’Hdemia SantaGiulia, ricerca nella Scultura il legame fra il materiale e l’artista che lo lavora.
La studentessa Anna Ramera, durante il corso di Sistema Arte, approfondisce, l’uso dei canoni estetici classici antichi e l’approccio con la scultura oggi.
Le parole di Ilya Kabakov, The weakening voice, 1998.
“La scultura può essere una valida ricerca sui ruoli, sulle maschere e sulle convenzioni che la società impone all’uomo e al genere maschile o femminile”.
La Scultura è portatrice di un valore empatico e di un messaggio di sentimento che coinvolge lo spettatore, latore di valori legati alla passione, al bello, al coraggio del cuore. Il monumento deve essere espressione e possibilità di trasmissione pubblica di questi messaggi. Davide Foppa L’uomo che era a terra, Leggi tutto…
Richard Serra nel 1967-1968 pubblica una sua VERB LIST di azioni sulla scultura
Francesco Caputo parla della sua ricerca personale che lo porta a realizzare sculture contemporanee che gli permettono di “ricordare il futuro”.
Uroboro: “Scelgo la scultura come indagine sull’archetipo”, Francesco Allegri parla della sua ricerca personale nelle opere che lui stesso plasma.