La tecnica a spruzzo: murales, graffiti e street art

Pubblicato da Hdemia SantaGiulia il

Annie Spratt via Unsplash

Con tecnica a spruzzo, spesso ci si riferisce alla street art, ai murales e ai graffiti, cioè interventi artistici realizzati in luoghi pubblici e visibili a tutti.

Negli anni ’60, nascono le prime bombolette aerosol attraverso le quali, negli Stati Uniti si sviluppa il fenomeno del graffitismo.

L’arte dei graffiti è un movimento di protesta contro l’emarginazione sociale e nasce con i writers, solitamente ragazzi, che appartengono a minoranze etniche e sociali.

Il graffitismo è strettamente legato allo studio dei caratteri “lettering“, ed alla ripetizione delle tag, cioè degli pseudonimi degli artisti, che iniziano a comparire ovunque nelle grandi metropoli, soprattutto su mezzi pubblici, così da ottenere maggiore visibilità.

Nelle sue prime evoluzioni, quindi, il graffitismo si basava sostanzialmente su firme anonime ed era un fenomeno che non si sviluppa come movimento di protesta sociale, bensì con l’obiettivo di trasgredire e provocare.

Lo sviluppo del movimento

Con la crescita del movimento dei writers, cresce e si affina anche lo stile, che diviene più maturo e sofisticato.

Non ci si ferma più solo alle tag, ma iniziano a gettarsi le basi di un vera e propria forma d’arte che avanza dagli effetti 3D e fumettistici sino alla comparsa di personaggi e figure.

L’arte di strada ha successo per il suo carattere di fruibilità da tutti poiché, realizzata in contesti non elitari, diviene parte della quotidianità di ogni individuo.

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A partire dagli anni ’80, si sviluppa la Street Art, il movimento successivo al graffittismo, che si distingue da esso sotto diversi aspetti.

In primis, graffiti e Street Art hanno contenuti differenti: se il graffitismo era un fenomeno basato sullo studio del lettering e, spesso, risultava di difficile comprensione, la Street Art si basa sull’estetica del disegno su una spiccata componente figurativa di facile comprensione.

Nonostante entrambe le correnti abbiano un fondo di illegalità, grazie all’immediatezza comprensiva, la Street Art è stata largamente accettata dagli osservatori che hanno reagito in modo positivo, a differenza della Graffiti Art.

Tim Mossholder – Unsplash

La Street Art opera grazie a diversi attrezzi quali bombolette, colori, rulli da imbianchino, stencils e mascherine, a differenza del graffitismo che utilizza pochi strumenti, come i markers.

Una peculiarità della Street Art è la possibilità di realizzare opere facilmente riproducibili attraverso l’utilizzo degli stencils.

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Le tecniche

Nel corso delle nostre lezioni del III anno del corso di Decorazione Artistica, con il professor Mirko Bolpagni ed altri colleghi, abbiamo avuto la possibilità di sperimentare diverse tecniche ed espedienti vicini alla Street Art e al mondo delle vernici e delle bombolette.

Lo stencil

Una volta creata la mascherina, ritagliata e posizionata sulla superficie, è sufficiente spruzzarci sopra la vernice e successivamente rimuovere lo stencil e sarà possibile visualizzare il disegno impresso sul muro.

La mascherina è un’oggetto che può essere realizzato sia digitalmente che manualmente, disegnando su un cartoncino o un foglio d’acetato la forma, che verrà poi ritagliata ed andrà a creare così il negativo del nostro disegno.

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Per realizzare un’immagine con più colori è necessario agire per strati, creando più mascherine da sovrapporre.

Attraverso questo procedimento l’immagine può essere riprodotta più volte con facilità, come in un processo serigrafico.

Murales

Ma la Street Art non è solo arte seriale: molti artisti decidono di svolgere i loro interventi a mano libera, realizzando opere uniche paragonabili a veri e propri capolavori.

La peculiarità del murale è che si adatta alle varie dimensioni, poichè non esistono limitazioni dovute alla stampa.

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Questa tecnica deriva dal movimento muralista messicano degli anni Venti, di cui era esponente anche Diego Rivera, storico compagno della pittrice Frida Kahlo, che rifiuta l’arte da cavalletto in favore di un’arte pubblica accessibile a tutti.

Per facilitare l’operazione di dipingere su grandi superfici alcuni artisti utilizzano delle quadrettature o dei cartoni per impostare il disegno preparatorio sul loro supporto. Altri invece dipingono direttamente su muro.

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Gli strumenti del mestiere

La grafica pubblicitaria, negli anni ’80 e ’90, prima dell’avvento dei computer, era realizzata ed affidata ad esperti artisti che erano in grado di utilizzare mezzi come la fotografia e strumenti come l’aerografo.

L’areografo è uno strumento molto preciso che permette di realizzare effetti realistici e ben definiti, permettendo all’artista di modulare al meglio la fuoriuscita di vernice.

Attraverso l’uso di differenti aghi da inserire nello strumento, infatti, si possono realizzare diverse tipologie di linea per spessore, intensità e dimensione.

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C’è però da sottolineare che questo strumento non è utilizzabile su grandi superfici, mentre la bomboletta permette una velocità di esecuzione molto più rapida anche su superfici più estese.

Inizialmente in commercio erano presenti poche tonalità di colore, con l’avvento della street art, però l’industria del colore si è adeguata, proponendo una varietà cromatica più ampia. Questo permette agli artisti una resa realistica, quasi fotografica.

Se inizialmente questa tecnica veniva screditata e vista come atto vandalico, ora sta guadagnando il favore dell’opinione pubblica iniziando a venire apprezzata anche dalle amministrazioni poiché permette di abbellire edifici e recuperare aree dismesse.

Tim Mossholder – Unsplash

La bomboletta permette di realizzare stesure neutre ed omogenee, facili e immediate sfumature dalla resa simile quella dei colori ad olio ma con rapide  tempistiche e, attraverso l’uso di mascherine e mascherature mobili, si possono ottenere tra i più svariati effetti e ci si può sbizzarrire nei particolari.

Inoltre le bombolette sono strumenti accessibili a tutti poiché molto economici. Ad oggi, infatti, le bombolette vengono utilizzate per realizzare la maggior parte di opere che vediamo sui muri delle nostre città.

Molte di queste, vengono realizzate anche su committenza di enti pubblici che permettono agli artisti di esprimere il loro punto di vista attraverso la loro arte.

Guarda qui il murales realizzato da alcuni studenti della nostra Accademia, insieme a Paolo Psiko.

Martina Bellotti
III anno del corso di Decorazione


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