Chiostro della Memoria: una passeggiata tra i ricordi alla fondazione Casa di Dio

Pubblicato da Hdemia SantaGiulia il

Procede la realizzazione dell’e-book

Il prodotto digitale per la Fondazione Casa di Dio sta prendendo forma nel secondo semestre durante il corso di Progettazione Multimediale con il professor Paolo Fossati e la professoressa Annamaria Guerrini (di cui vi avevamo già parlato qui).

Il progetto darà a noi studentesse del II anno di Didattica dell’Arte per i Musei la possibilità di dar voce alle tante memorie del Convento dei Santi Cosma e Damiano di Brescia, conosciuto dai cittadini bresciani come Chiostro della Memoria.

Quante volte ci è capitato di ascoltare i racconti nella memoria dei nostri nonni, pervasi dalla nostalgia di una casa lontana, dalla spensieratezza dell’infanzia e dall’allegria di piccole marachelle.

Talvolta, però, queste memorie così felici vengono oscurate dal ricordo incancellabile della guerra, dalla prematura perdita di un famigliare o dal dolore che essa ha causato. Se la nostra generazione non può che immaginare tali orrori, loro non possono fare a meno di ricordarli con dolore e sofferenza.

I nostri nonni sono dunque, in un certo senso, gli ultimi custodi di una memoria che non può e non deve essere dimenticata. E lo sanno bene. Le lunghe e dettagliate narrazioni sono di fatto il loro modo per conservarla, preservarla e mantenerla viva nel tempo. Una trasmissione orale preziosa, una testimonianza che ci aiuta a comprendere il passato e, di conseguenza, la realtà odierna.

Cristian Newman – Unsplash

L’ex Convento dei Santi Cosma e Damiano di Brescia si pone nella realtà di oggi come luogo di conservazione della memoria.

Angelo Canossi, poeta del ‘900 bresciano, vissuto tra le due guerre e consapevole dell’importanza della trasmissione ai posteri, finalizzata a non commettere gli stessi errori, scelse di fatto le colonne dell’antico chiostro per incidere i nomi dei caduti bresciani della Grande Guerra, mantenendo così per sempre vivo il loro ricordo.

L’ex convento venne dunque ribattezzato “Chiostro della Memoria”. Oggi l’edificio ospita la fondazione Casa di Dio, una Residenza Sanitaria Assistenziale che si occupa del sostentamento e della cura degli anziani che accoglie.

Questi uomini e queste donne sono, in un certo senso, i nonni del Chiostro della Memoria, ma anche della città stessa poiché hanno vissuto nella Brescia dei bombardamenti, delle notti passate sotto la galleria per mettersi in salvo e di Pippo, nome simpatico di un aereo crudele. Nonostante l’età e le tante difficoltà fisiche, i ricordi di quei giorni sono ancora vivi nella loro memoria, sebbene parlarne risulta loro ancora difficile.

Noi studentesse, seguite dall’architetto Balzani e dalla dottoressa Bassini, abbiamo fatto visita agli ospiti dell’ex convento per meglio comprendere il valore del ricordo, ascoltando le loro testimonianze sull’esperienza della guerra e sulla realtà del Chiostro della Memoria in quegli anni.

Alcune studentesse hanno riportato l’emozione provata nell’ascoltare i racconti personali di alcuni anziani ospiti.

“La signora Maria, un tempo maestra di scuola elementare, ci ha regalato uno spaccato di storia moderna, ma soprattutto le sue memorie più personali, le sue emozioni e i suoi pensieri, quelli di una generosa insegnante che non ha mai dimenticato le sue allieve.” – Giulia.

“Quando si nomina la guerra, la signora Ester non può fare a meno di frenare la nostra voglia di aneddoti, spiazzandoci con una frase che in realtà spiega bene la riservatezza riguardo a quel periodo: la guerra non si ricorda bene, eravamo tutti storditi per la troppa violenza, l’unica cosa importante era prendere la valigetta e scappare nel luogo più vicino.
Di fronte a queste parole, non possiamo fare altro che cogliere l’essenza vera di questo chiostro, ovvero rendere quella sensazione di distruzione come qualcosa che ci educhi al futuro” – 
Natalie.

Dominic Blignaut – Unsplash

“Nonostante il poco tempo passato con la signora Ivonne, fin dal principio si è resa evidente la grande forza di volontà e la grande tenacia che la contraddistinguono. A trasparire è anche il suo animo da sognatrice quando ci parla della suggestione che il chiostro crea nelle ore notturne. Racconta di quando guardando fuori dalla finestra la sera, l’intero chiostro si illumina e nelle giornate più belle si riesce anche a vedere la luna che conferisce al luogo una vera magia” – Giulia.

“Grazie alla condivisione dei ricordi di guerra del signor Luigi, abbiamo avuto la possibilità di immergerci in quegli anni terribili, immedesimandoci in un bambino di 11 anni che comprese l’atroce significato della parola guerra quando iniziarono a reclutare i padri di famiglia” – Sara.

L’incontro con gli anziani della fondazione Casa di Dio è stato una piacevole occasione per guardare da un altro punto di vista una parte di storia comune, ma soprattutto una porta di accesso a quella memoria condivisa che ancora oggi si sta scoprendo.

La loro preziosa testimonianza è stata per noi un’esperienza indimenticabile e assolutamente fondamentale per la realizzazione del nostro lavoro, un piccolo incentivo che ci accompagnerà in questo progetto, che ci aiuterà ad affrontarlo con consapevolezza e giudizio.

Jana sabeth schultz – unsplash

Resterà un dolce ricordo che conserveremo con gioia e affetto, con la speranza di aver contribuito, anche se con un piccolo gesto, alla salvaguardia di quella memoria per la quale Angelo Canossi si è tanto prodigato.

Francesca Bresciani
II anno del corso di Didattica dell’Arte per i Musei #TeamDidattica


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