Didattica e sperimentazione al MART di Rovereto

Pubblicato da Hdemia SantaGiulia il

Gli studenti del secondo e terzo anno della Scuola di Didattica dell’arte per i musei, con la docente Camilla Gualina dei Corsi di Didattica museale II e Didattica e Pedagogia dell’arte III, si sono recati il 9 novembre al Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto.

La giornata al MART ha previsto in mattinata la visita alla mostra di Umberto Boccioni, mentre nel pomeriggio abbiamo sperimentato una delle proposte educative della Sezione Didattica del Mart.

Il museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (Mart) è un centro museale del Trentino, la sede di Rovereto apre il 15 Dicembre del 2002. L’edificio è stato progettato dall’architetto Mario Botta e dall’ingegnere Giulio Andreolli ispirandosi a modelli classici per le forme (in particolare per la grande cupola ripresa dal Pantheon). Di poco impatto urbanistico, ma di grande effetto il museo ospita la mostra intitolata “Umberto Boccioni. Genio e memoria” che celebra l’artista e il suo spirito futurista nella ricorrenza del primo centenario della sua morte (1882-1916), e lo descrive attraverso un’inedita versione espositiva. La prima sala, infatti, espone una serie di scritti e documenti riferiti all’artista, scoperti recentemente presso la Biblioteca Civica di Verona, e un album d’immagini composto da Boccioni che getta una nuova luce sul suo studio artistico. Questo Atlante della memoria ha un ruolo centrale nel progetto espositivo nel quale le opere riprodotte nell’Atlante dialogano con quelle di Boccioni scoprendone i punti in comune e l’ispirazione artistica.

Il percorso è composto da circa 150 opere provenienti da collezioni e musei internazionali che raccontano l’evoluzione della sua ricerca e la breve vita dell’artista. L’esposizione non segue un ordine cronologico ma dei nuclei tematici; le sale via via raccontano del suo passaggio dalla scomposizione del colore e della luce della pittura divisionista al suo interesse per il Simbolismo, dallo studio del dinamismo fino alle forme dell’arte futurista. Raccontano un Boccioni dal punto di vista umano e più personale soffermando l’attenzione sui suoi affetti e in particolare quello della madre ritratta in moltissime opere, approfondendo così la conoscenza del padre della pittura e scultura futurista, uno tra i maggiori artisti del Novecento.

Nel pomeriggio noi studenti del corso di Didattica dell’arte per i musei del secondo e del terzo anno abbiamo avuto la possibilità di incontrare il responsabile dell’Area Educazione, Carlo Tamanini, e di parlare con lui di mediazione e della missione educativa e didattica del MART.
Tamanini ci ha inoltre mostrato gli spazi all’interno dei quali si svolgono le attività laboratoriali, stanze sobrie senza elementi di disturbo e caratterizzate da arredi trasformabili e facilmente riadattabili, oltre che da architetture pensate e realizzate nell’ottica del risparmio energetico.

Laboratorio

In seguito abbiamo sperimentato in prima persona il laboratorio “Contatto”, ideato per i ragazzi della scuola secondaria, condotto da Chiara, un’operatrice che con la sua professionalità ci ha accompagnati lungo tutto il percorso laboratoriale.
Divisi in gruppi siamo riusciti a creare una storia partendo da un paio di scarpe. A seconda del genere di scarpe scelto, abbiamo dato vita a personaggi diversi, ognuno contraddistinto da caratteristiche ben precise. Una volta raccolte le idee per la storia, le scarpe hanno preso vita e, come se fossero state indossate dai vari personaggi, si sono dirette nella sezione di arte contemporanea all’interno del museo. Lì ogni gruppo ha scelto un’opera con la quale il proprio personaggio potesse in qualche modo identificarsi e dialogare. Sono nate connessioni curiose e stimolanti, il tutto reso ancora più concreto dalla creazione di simboli che potessero delineare meglio il significato della scelta e la storia inventata, realizzati ritagliando dei pezzi di carta nelle forme che più ci sembravano adatte.
Infine, terminata l’attività, ogni gruppo ha raccontato la storia a tutti gli altri davanti all’opera scelta, servendosi dei simboli di carta realizzati.
È qui che Chiara ci ha svelato l’intenzione dell’artista e il vero significato delle opere scelte, che nonostante fosse a noi oscuro, avevamo già colto implicitamente nel momento della scelta.

È stato proprio questo il momento in cui abbiamo provato maggiore soddisfazione, tutti d’accordo sul fatto che il laboratorio fosse perfettamente riuscito!

Serena e Alice #teamDidattica


1 commento

Avete mai sentito parlare di Didattica museale? | Accademia SantaGiulia | il Blog · 2 Febbraio 2017 alle 14:44

[…] parlare di noi se non è la prima volta che leggete questo blog! Vi abbiamo già portato con noi al MART di Rovereto, e guidati più volte all’interno della Pinacoteca Repossi di Chiari […]

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