“Uomini in guerra”, il progetto scenografico di Daniela Bertuzzi

Pubblicato da Hdemia SantaGiulia il

Ciao Daniela. Prima di parlare di scenografia e teatro e del progetto per il quale stai lavorando, parlaci di te! Chi è Daniela?

Mi chiamo Daniela Bertuzzi e frequento il corso di Scenografia al II anno all’Accademia SantaGiulia, ho 22 anni e vivo a Brescia, ma sono di Melegnano, in provincia di Milano.
Prima di arrivare in Accademia ho frequentato l’Istituto Professionale di Moda Santa Caterina di Milano sviluppando un forte interesse per la moda che poi è sfociato in una passione per il costume teatrale e cinematografico.
La mia predilezione verso il modo del teatro è cresciuta ancora di più quando nel 2012 ho partecipato per la prima volta ad un laboratorio teatrale gratuito di Olinda Onlus: il progetto “Non-SCUOLA”, nato a Ravenna dal Teatro delle Albe e che continua dal 1991.
Si tratta di un “teatro sociale” che coinvolge giovani dagli 8 ai 25 anni circa, stranieri e non, per creare un’integrazione sociale. L’arricchimento personale in questa esperienza è stato molto intenso e particolare: le “azioni teatrali” erano create e improvvisate da noi ragazzi partecipanti, questo mi ha aiutata tantissimo a capire cosa significhi essere un attore e amare il palcoscenico.
Sono convinta che queste esperienze mi abbiamo portato sulla strada della Scenografia!

Ora che sei in Accademia, so che stai lavorando ad un progetto importante…

Si! È un progetto teatrale dedicato alla Grande Guerra vista con gli occhi di un tenente austroungarico di origini ebraiche. È un atto di denuncia potente contro una stupida carneficina dove il fronte è solo una barriera mentale.
Andreas Latzko scrive il libro “Uomini in guerra” con la libertà di pensiero di colui che ha vissuto in prima persona la crudeltà della macelleria delle armi, come un soldato che non capisce le ragioni del conflitto, che non distingue un essere umano austriaco da uno italiano.
Il progetto prende corpo con un laboratorio teatrale nel quale sono coinvolti 12 ragazzi che scrivono le loro parti, costruendo il testo e i personaggi della sceneggiatura insieme al regista, Pietro Arrigoni.

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Daniela e il regista P. Arrigoni nel backstage del palco del Teatro San Domenico di Crema
Daniela e il regista P. Arrigoni nel backstage del palco del Teatro San Domenico di Crema

Daniela, tu sei una Scenografa o aspirante tale… puoi parlaci nel concreto della scenografia che stai allestendo?

La scenografia, per dare peso alle parole e alla veridicità/crudeltà della guerra, vuole rendersi prima di tutto atemporale e fortemente simbolica, ricreando attraverso i costumi le atrocità che hanno dovuto subire, ma anche infliggere, gli Uomini in guerra.
Gli importanti elementi distintivi dei soldati austriaci, ovvero spalline e taschine, sono rovinate dal fango, da macchie di sangue, dallo sporco delle granate e dalla polvere da sparo… Sui loro petti e sulle spalle portano il peso dello stress, dei traumi da guerra, della violenza e anche delle ferite psico-fisiche e di tutto ciò che ha lasciato ad ogni soldato questo conflitto.

L’unico riferimento temporale è la proiezione di video originali dell’esercito austriaco e degli ospedali psichiatrici dentro ai quali si volevano guarire i disturbi creati dalla battaglia, ottenendo invece l’effetto opposto.
Questi video durante la rappresentazione mettono in stretta relazione ciò che è avvenuto durante e dopo la guerra, sottolineando ogni sfaccettatura narrata in cinque episodi: La partenza, Il battesimo di fuoco, Il camerata, Morte da eroe, Ritorno a casa. Ogni video è correlato ad ogni episodio e sono montati sovrapponendo in digitale macchie di sangue e altri elementi di disturbo per accentuare il senso di violenza della guerra.
Questo senso di non luogo e di confine è intensificato nella scenografia da fondali, da strisce di garza che ricorda la garza dei feriti, riportando un materiale che ha una stretta connessione e senso di sospensione fra chi è nelle trincee e chi ritorna in patria, nelle proprie case. È un non-luogo, una via di mezzo, un luogo sospeso, uno spazio interiore dell’uomo che è rimpatriato per non tornare mai più ad essere l’uomo che era prima.

Spero di avervi messo un po’ di curiosità… Vi aspetto il 27 maggio a Crema!!

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27 MAGGIO – ORE 20:30
PERFORMANCE TEATRALE MULTIMEDIALE
“UOMINI IN GUERRA – MENSCHEN IM KRIEG”
Adattamento dal romanzo “Uomini in guerra”, Andreas Latzko, trad. M. Maggioni, Keller editore
Progetto e regia di Pietro Arrigoni

12 ATTORI/ALLIEVI IN SCENA: Erika Bianchessi, Emanuele Gusmaroli, Silene Rosin, Filippo Mariani, Vittoria Gelati, Margherita Rovida, Margherita Tedoldi, Elisa Marchetti, Ginevra Maria Demartis, Stella Piacentini, Gabriele Cincinelli, Stella Piacentini

COSTUMI DI SCENA E VIDEO: Daniela Bertuzzi – Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia – II anno del triennio di Scenografia
Si ringraziano per la collaborazione: Sara Sarzi Sartori

PARETE SCENICA realizzata da Paolo Mezzadri – Metalli Filati
SI RINGRAZIANO PER LA PREZIOSA COLLABORAZIONE: Silvia Zucca

FONDAZIONE TEATRO SAN DOMENICO DI CREMA e
ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI DI BRESCIA SANTAGIULIA
PROGETTO FORMAZIONE TEATRALE GIOVANI E STUDENTI


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